Joe Carr, vice presidente senior della UFC, durante un’intervista rilancia l’idea delle MMA alle olimpiadi e lo fa con date molto più prossime di quello che si potrebbe ipotizzare
Con la vendita record che i fratelli Feritta hanno fatto nel 2016 alla mulitnazione WME-IMG, alcuni vertici della vecchia guardia sono cambiati, ma non tutti. Oltre alla figura storica e indissolubile del presidente Dana White, un altro “colletto bianco” decisamente meno main stream del presidente, ha mantenuto il suo ruolo, che persiste ormai dal marzo 2012: Joe Carr, vice presidente senior della UFC e direttore internazionale dei contenuti.
Pochi giorni fa in un noto podcast radio americano ha affrontato un argomento che periodicamente regala grandi emozioni a tutti i fan, e praticanti, del mondo delle arti marziali miste, ovvero quello di vedere “lo sport in più rapida ascesa del mondo” approdare finalmente alle Olimpiadi, il pantheon massimo nonché traguardo mediatico/economico di ogni atleta e disciplina sportiva.
Carr, che continua a viaggiare in tutto il mondo per supervisionare gli eventi internazionali della UFC, pensa che il mercato globale delle MMA si espanderà ancora di più nel prossimo decennio.
È solo una questione di tempo prima che questo sport diventi un fenomeno olimpico. Ci sono oltre 60 federazioni di MMA nel mondo dedicate alla supervisione e alla promozione dello sport, è una forte base per conquistare il riconoscimento da parte di SportAccord, organizzazione ombrello per la candidatura alle Olimpiadi.
Il riconoscimento del Comitato Olimpico Internazionale è vicino.
Secondo il vicepresidente senior già nel 2024 o nel 2028, le medaglie d’oro potrebbero essere le nuove cinture titolate:
Le Olimpiadi, come organizzazione e vendibilità, stanno cercando di diventare più giovani. Basti pensare alla maggioranza dei nuovi sport inseriti. Ecco giustificato il beach volley. Il surf farà parte delle prossime Olimpiadi come lo snowboard – tutti questi sport hanno presa sui più giovani, perché le vecchie fan base si stanno estinguendo.
Quale sport migliore per una nuova epoca che le MMA?
Se davvero fosse cosi è certo che questa cosa darebbe nuovo lustro e nuova spinta mediatica mondiale alle MMA.
Poco importa se gli sport da combattimento a contatto pieno, alle Olimpiadi, devono essere considerati dilettantistici (la boxe su tutti), per cui il regolamento avrebbe necessità di essere snaturato rispetto a quello professionistico che conosciamo oggi, o che negli anni fin troppe dietrologie siano state denunciate su come uno sport si possa “assicurare” l’ingresso alle Olimpiadi, o ancora il valore reale specifico che avrebbe, con un regolamentato olimpico, una medaglia d’oro rispetto ad una cintura di categoria di una grande promotion mondiale itinerante: le MMA alle Olimpiadi sarebbero un sogno che sdoganerebbe dal ghetto degli sport estremi una disciplina colma di Atleti con la A maiuscola.
Ma siamo sicuri che occorrano i meccanismi delle Olimpiadi per consacrare le MMA a livello mediatico mondiale?