Foto a cura di Andrea Roversi
Abbiamo raggiunto uno dei più importanti atleti italiani della categoria dei pesi leggeri, nonché leader della palestra Hung Mun Studio di Roma, e gli abbiamo voluto rivolgere otto domande dopo la sconfitta giunta per mano di Daniele Scatizzi nel corso dell’evento Storm 5 di Roma. Questo quanto uscito nel corso dell’intervista…
Nell’ultimo periodo di attività ti abbiamo visto combattere solo per lo Storm: hai un contratto in esclusiva? Per quanti incontri?
No, nessun contratto di esclusiva. Nel mio caso si tratta solo di ingaggi più vantaggiosi da parte dello Storm. Il meccanismo, ovvio all’estero, ma che qui in Italia non si è ancora capito, è che la borsa di un atleta deve essere proporzionale al suo valore tecnico e alla sua “Fan Base”. Se fai vendere centinaia di biglietti, hai più potere contrattuale con le promozioni. Ho richieste anche da altri circuiti, c’è chi le vaglia per me ed insieme decidiamo il da farsi di volta in volta.
Tagli molto peso per rientrare nella tua categoria? Qual è il tuo peso naturale e da chi ti fai seguire a livello nutrizionale?
Non amo tagliare molto il peso. Fu illuminante una chiacchierata con Martin Rooney, il preparatore atletico fra gli altri di Frankie Edgar. Certe volte fare il peso diventa il vero focus e questo può distrarti da quello che è il vero impegno: il match.
A livello nutrizionale metto a frutto le mie conoscenze ed i miei continui studi e mi faccio aiutare da Lorenzo Borgomeo. A questo aggiungo la mia passione per la cucina e ogni tanto provo degli esperimenti per non farmi pesare troppo la dieta e garantirmi un po’ di gusto in quello che mangio.
Nel tuo incontro allo Storm 5 ti eri preparato per combattere contro Ouadia Tergui, forte atleta del Khalid Fight Team di Cecina: avevi studiato la sua forte predisposizione per il combattimento in piedi? Come si è svolta la tua preparazione di conseguenza?
Si, dovevo combattere contro Tergui che so essere votato allo striking come tutti gli atleti di Khalid. La preparazione e la strategia la puoi fare su quelli che sono i tuoi punti forti o su quelli dell’avversario. Questo è l’approccio che ho io alle MMA moderne.
A quarantotto ore dal match hai invece affrontato Daniele Scatizzi: lo conoscevi come atleta?
Sì, lo avevo visto combattere allo Storm.
Soprattutto su internet, abbiamo letto molte polemiche su un presunto stop prematuro da parte dell’arbitro. Il video, che l’organizzazione ha reso fruibile, fa notare comunque un tuo knock down su una scarica in piedi di Scatizzi prima dello stop… Qual è il tuo punto di vista sulla performance che hai offerto? Hai parlato in seguito con l’arbitro?
Il knock down c’è stato ed è innegabile. Su un Toe to Toe può starci, è quello che vedete normalmente nelle gabbie di tutto il mondo, magari più volte in una stessa serata, ma non per questo si doveva fermare. L’arbitro in seguito, rivedendo il match, ha detto la stessa cosa, quindi penso ci sia poco da parlare. Già da terra chiedo spiegazioni all’arbitro e l’ultimo colpo a segno è un mio gancio sinistro.
Il match stava andando esattamente come mi aspettavo con lui che pressava a parete ed io che controllavo per salire di ritmo alla seconda ripresa.
A me non piacciono le polemiche, non ne ho fatte lì per lì, nonostante fossi in completo disaccordo con la decisione arbitrale, e non le farò a mezzo stampa. A me interessa ricombattere con Scatizzi, solo quello.
Vorresti un immediato rematch con Scatizzi quindi?
E’ già stato chiesto da me e dalla promozione. Suvvia, chi non vorrebbe rivedere quel match? Stop dubbio a quattro secondi dalla fine della ripresa.
Ancora però non abbiamo ricevuto risposte.
E’ di pochi giorni fa la notizia che lo Storm ha rilasciato dal proprio roster il tuo avversario originario di questo evento, il sopracitato Ouadia Tergui, tu sai il perché? Come hai preso la notizia?
Credo che abbia combattuto ad una settimana dal match con me in un evento di Kick Boxing, contravvenendo totalmente al contratto da lui firmato, per poi rendersi indisponibile a due soli giorni dal peso. Lo Storm sta cercando di fare la differenza anche e soprattutto nel rapporto coi fighters, se vuoi professionalità devi dare professionalità, ma non voglio entrare troppo nell’argomento, ognuno si prenda le proprie responsabilità. Quello che è innegabile è che io mi sono visto cambiare nel giro di due giorni, a taglio del peso in corso, categoria di peso e tipologia di avversario, con un giorno intero in cui si pensava addirittura non dovessi combattere più. Ripeto, queste però non devono essere delle scuse. Nel momento in cui decidi di combattere comunque (ed io lo faccio perchè mi piace) tutto questo passa in secondo piano. Capisco però pure una promozione che decide di affidarsi ad atleti che danno più garanzie.
Adesso quali sono i tuoi prossimi appuntamenti, se ce ne sono?
Stiamo valutando varie opzioni, anche al di fuori dello Storm, fermo restando che la priorità rimane il rematch con Scatizzi, che fa passare il resto degli appuntamenti in secondo piano.
Grazie Fabio per averci permesso di sentire anche il tuo punto di vista su questo incontro e alla prossima.
Un saluto a tutti i lettori di MMA Mania.it e grazie per l’intervista Fabrizio.