Data la scarsità di nuovi talenti nelle divisioni femminili, sembrava inevitabile che i talent scout UFC non attingessero al mercato cinese e Yan Xiaonan è stata la risposta
Una delle grandi forze della UFC è quella di avere un parco atleti davvero mondiale, ovvero con atelti che rappresentano la maggior parte dei paesi di tutto il mondo. Ovviamente non potevano mancare fighter provenienti da quelle terre dove sono letteralmente nati i primi combattenti classici: la Cina e il Giappone.
In UFC hanno sempre militato fighter asiatici con risultati altalenanti, come recentemente il peso welter Wang Sai (1-1 UFC), il peso leggero Zhang Lipeng (2-2 UFC) e l’attuale talento sempre dei pesi welter Li Jingliang (5-2 UFC). Secondo molti questa scarsità di atleti in cima ai ranking è dovuto a più fattori: dal semplice [e poco probabile] scarso adattamento al fuso orario americano, alla mancanza di sparring partner competitivi nelle loro palestre, al non voler uscire dalla loro nazione per dei camp esteri, al differente concetto di soldi e fama televisiva che hanno nei paesi orientali che ancora oggi vivono prevalentemente della loro economia interna.
Una cosa la UFC però ancora non era stata in grado di fare, organizzare un suo evento in Cina, e attingere per le sue divisioni femminili al bacino di fighter femminili cinesi. Ebbene, nel 2017 è riuscita in un sol colpo in entrambe le cose.
Una UFC Fight Night è stata ufficialmente confermata per il 25 novembre presso la Mercedes-Benz Arena di Shanghai, la più grande città del mondo con una popolazione di oltre 24 milioni di persone. L’ultima volta che la UFC organizzò qualcosa in Cina lo fece a partire dal 2012 nella speciale regione amministrativa di Macao, tutt’altra visibilità rispetto alla conferma della città di Shanghai.
Al momento l’evento vede nel main event lo scontro ai vertici dei pesi medi (84 kg) tra Anderson Silva e Kelvin Gastelum.
Proprio in questo evento farà il suo debutto la prima fighter femminile messa sotto contratto dalla UFC: il peso paglia (52 kg) femminile Yan “Fury” Xiaonan.
La divisione UFC in questione è largamente dominata dall’imbattuta campionessa Joanna Jedrzejczyk [pronuncia Ioanna Iangeicèk] e che vede la bellezza di 43 fighter in questo roster.
Yan Xiaonan, 28 anni, ha una base nel Sanda e ha combattuto in varie promotion asiatiche tra cui le più conosciute Road FC, Sud Coreana e la filippina URCC [Universal Reality Combat Championship].
Ha un record pubblico professionale di 7 vittorie e 1 sconfitta, con 1 no contest, anche se è doveroso ricordare come per la maggior parte dei fighter cinesi non sia facile risalire ad uno score ufficiale completo, a causa della succitata preferenza per il loro mercato interno e l’organizzazione di molti eventi con regolamento professionistico, ma di difficile reperibilità, anche sul web.
Per questo evento Yan Xiaonan si è allenata presso il Cina Top Team [nessuna affiliazione con l’American Top Team], che ospita il succitato peso welter (77 kg) UFC Li Jingliang.
Yan Xiaonan è stata scelta dall’UFC perché ritenuta in patria tra le migliori combattenti femminili della Cina. Dopo aver ottenuto due vittorie in Road FC, il suo ultimo incontro è stato un grande passo avanti per la sua visibilità affrontando la leggendaria fighter giaponese Emi “The Kamikaze Angel” Fujino (19-10-1 NC) e facendo concludere il match con un no-contest a causa di un taglio accidentale sulla fronte per una testata involontaria tra le due, ma che vedeva la cinese avanti ai punti.
Che sia lei la prima vera porta per l’oriente della UFC? Magari qualcuno riuscirà a rispondere a questa domanda vedendo questi suoi due video: