Frank Merenda, presidente e proprietario del Venator FC, ci ha rilasciato un’intervista sul nuovo assetto della promotion, compresa l’uscita di scena di Alex Dandi
È delle scorse settimane la notizia dell’uscita di scena del matchmaker del Venator Fighting Championship [scheda] Alessandro De Lauri, noto con lo pseudonimo di ‘Alex Dandi‘ ai fan delle MMA italiane. A fronte di questa notizia si sono susseguite diverse interviste su alcuni blog di settore da parte sia di De Lauri che del presidente dell’italica promotion Frank Merenda.
Abbiamo voluto raggiungere il presidente Frank Merenda a distanza di qualche giorno da questo botta e risposta mediatico tra i due, per capire a mente fredda cosa realmente fosse accaduto per determinare questa scissione all’interno di una tra le poche importanti promotion del paese e cosa comportasse questo in termini di continuità di eventi qualitativi con i quali la promotion ci ha “viziati” negli ultimi anni.
Eravamo stati tra i primi nel “lontano” 2015 ad intervistare il presidente Merenda sulla nascita della sua promotion, e già allora ne uscì un quadro davvero interessante della sua personalità e delle sue chiare idee imprenditoriali. Ma quello che è emerso in questa intervista è una dettagliata ed esaustiva visione gestionale, che non solo svela alcuni retroscena davvero pungenti che si celano dietro la corretta riuscita di un evento di MMA in Italia, ma anche una visione a lungo termine sul futuro della compagnia.
Presidente Merenda bentornato sulle nostre pagine. Nelle ultime settimane ha rilasciato alcune dichiarazioni riguardanti l’uscita di scena di Alex Dandi che sembravano far intendere una nuova era del Venator FC conseguenziale a questo nuovo assetto. Quali saranno le novità in merito?
Ciao Fabrizio,non parlerei tanto di novità quanto magari di un ritorno alle origini. Parlare di “nuova era” mi sembra eccessivo. Non c’è nulla di ciò che è stato fatto che di base io non abbia approvato. Quindi non c’è un’aria di “via il vecchio, dentro con il nuovo”. Possiamo dire che Venator vuole proseguire su un solco di coerenza che lo accompagna dalla sua fondazione e cioè organizzare match importanti per prospect italiani e internazionali.
Questo ovviamente non sarà un compito molto semplice per alcuni elefanti nella stanza che se vuoi affrontiamo. Il primo riguarda le ristrettive norme anti-doping di Venator che hanno già mietuto le prime vittime (e creato anche qualche ingiustificata polemica). Il secondo è che agli italiani, più che a molti stranieri a dire il vero, piace “scegliersi” i match.
Se hai un 4-0 o un 5-0 italiano, è molto difficile che accetti match probanti. È più probabile che scelga come strategia quella di incontrare avversari di livello non eccelso nella speranza che magari che un 9-0 o un 10-0 a prescindere dagli avversari e con i “contatti” giusti li porti magari in UFC.
Pur non volendo criticare questo tipo di strategia definiamola “conservativa” che molti team italiani promuovono e attuano, in Venator siamo ben distanti da questa filosofia. Creiamo da sempre match che abbiano “un senso” e continueremo a farlo.
Voglio gli Schiavolin che accettano senza dire “ahi” un match con Luke Barnatt. Voglio gli Emil Meek che quando dico “Palhares” mi messaggiano con “Lo voglio io!”. Voglio questi atleti. Gli altri non mi interessano.
Una cosa di cui la comunità italiana delle arti marziali miste sembrava lamentare nei confronti del Venator FC era la mancanza di continuità mediatico-televisiva per un circuito italiano cosi importante. Cosa impedì la trasmissione di tutti gli eventi sul canale Sky Fox Sports o su qualsiasi altra emittente, come ad esempio la neonata e più in target Fight Network Italia?
Con Fox siglammo un contratto per tre eventi con i realtivi docu-reality che poi vennero appunto realizzati. Alla scadenza del contratto vi fu un cambio al vertice e Fabio Guadagnini, direttore di rete e grande appassionato e sostenitore di MMA insieme a Enrico Cecchini e che avevano sposato la causa “MMA italiane” non furono più nella posizione di poter “mediare” tra noi e Fox Sports e la cosa si interruppe.
Nel mentre ricevemmo anche una richiesta da parte di UFC Fight Pass, che però si perse con la vendita della compagnia e i fortissimi cambi sia dirigenziali che di personale in Zuffa.
Se devo essere sincero, ho sempre lasciato la questione televisiva in mano ad Alex e quindi non ho idea se abbia valutato o meno Fight Network Italia con il quale sinceramente non ho contatti di alcun genere.
Vi è da dire comunque che il canale televisivo tradizionale non è il mezzo più interessante per arrivare al pubblico. Fox Sports stessa con l’acquisizione da parte di Disney è “in forse” e incerto è anche il futuro di UFC presso di loro.
Diciamo per rispondere ai fan che ci stiamo attrezzando per poter rendere accessibile la fruizione dei match testando nuovi canali in particolare online. Stiamo dedicando grande attenzione perché penso che tutti siano al corrente delle difficoltà di trasmettere qualcosa in qualità alta in una nazione scarsamente ricettiva all’online come l’Italia, quindi non vogliamo fare passi falsi.
Ma faremo in modo che Venator sia sempre più presente nelle case degli italiani. Quindi le voci dei fan non rimarranno inascoltate da questo punto di vista.
Nonostante la vostra reciproca stima dichiarata, da alcuni suoi virgolettati è sembrato che la cosa che meno le andasse a genio della figura professionale di Alex Dandi degli ultimi tempi fosse il suo evidente ruolo da “one-man-show” all’interno della compagnia. È stato realmente questo a decretare, dal suo punto di vista, l’esigenza di riequilibrare i ruoli all’intero della sua promotion?
Diciamo che la figura di Alex è andata “espandendosi” nel corso del tempo, per sua volontà e con il mio benestare. All’inizio è possibile ricordare le sue dichiarazioni pubbliche di come lui fosse una figura “esterna” a Venator, ma aiutasse solo come matchmaker, dato il suo contratto come consulente UFC per l’Italia, ecc…
Man mano che gli eventi procedevano, Alex ha chiesto di poter decidere direttamente sempre più cose diventando de facto il manager operativo di Venator.
Parallelamente però ha iniziato una sua attività indipendente da Venator prima come matchmaker/promoter di altre realtà locali e poi come vero e proprio manager di una serie di atleti. Che prima doveva essere un’iniziativa sporadica riservata a massimo 3-4 atleti da lanciare, poi si è allargata anch’essa a un numero di atleti sempre più ampio ecc…
Diciamo che per creare un buon evento, non basta spendere i soldi. Un buon evento è un buon evento quando quei soldi li fa rientrare. E una buona gestione deve essere focalizzata solo su quell’obiettivo.
Ad oggi non ci siamo riusciti. Siamo rimasti dal lato “bravi che spendete i soldi per la causa”, e mi fa sicuramente piacere aver dato bei match sia per gli atleti che per il pubblico. Ma per crescere è necessario un cambio di marcia che si può avere solo con completa dedizione alla promotion in assenza totale di qualsivoglia conflitto di interessi. Cosa che Alex, seppur in buona fede, non può più dare a Venator.
Non voglio nemmeno più vedere “cordate” infinite di persone che si consorziano per dividere le perdite. Anche perché è gente che i soldi se li suda. Voglio vedere eventi che funzionino davvero sia lato spettacolo che lato flusso di cassa.
Non voglio nemmeno intraprendere la strada “Cage Warriors” che è il modello al quale anela Alex. In sintesi promotion che ha come scopo quella di mettere sotto contratto atleti con il management parallelo per capitalizzare un loro successivo approdo in UFC.
Io voglio solo fare Venator.
Quindi è il momento che Venator torni a percorrere la sua strada nel solco entro il quale è nato.
Alex Dandi tramite i suoi social ha additato come uno dei principali motivi di rottura, la scarsità di comunicazione tra voi, come a tacciarla di fare “orecchie da mercante” su tanti aspetti legati alla qualità dei futuri eventi Venator FC. È stata questa, per ora presunta, mancanza di comunicazione a far mettere in pausa gli eventi numerati cercando di trainare i fan con gli eventi “Kingdom“, di apparente esclusiva volontà “Dandi-ana“?
Ci sono un paio di cose che vanno tenute in considerazione. Io sono un imprenditore. Impegnato. Molto impegnato, sicuramente più di Alex che in media fa il commentatore per Fox Sports. Un mio collaboratore per parlare con me chiede un appuntamento e -quando glielo do, di solito dopo settimane- viene nel mio ufficio. Dovunque abiti.
Un mio cliente, che vuole pagare una consulenza qualche migliaio di euro all’ora con il sottoscritto, aspetta con i soldi in mano una media di tre mesi dalla prenotazione prima di potermi parlare. Giusto per chiarire che non ho tempo da perdere e se ti dedico il mio tempo ciò che facciamo deve avere un valore, perché di tempo ne ho veramente poco.
Ciò chiarito per completezza e chiarezza di informazione, ad Alex ho sempre dato massima disponibilità, priorità e massimo ascolto, nonché massimo sostegno. Purtroppo, come ho già avuto modo di chiarire, ad una maggiore richiesta di autonomia decisionale su tutto e comunque all’organizzazione di eventi più che rispettabili, non sono corrisposte mai entrate economiche atte a giustificare gli investimenti fatti.
Vi è da dire che io sono sempre stato pronto e disponibile nell’investire da un lato. Dall’altro Alex ha quella brutta caratteristica degli “alti e bassi di umore” per il quale va “gestito” su base costante. Usa la tecnica del passivo/aggressivo, cioè vuole fare il “manager” cioè avere potere decisionale. Solo che in un’azienda se decidi sei anche quello al quale viene chiesto conto. Non è un hobby. Il piccolo problema sorge nel momento in cui quando gli chiedi conto di qualcosa che ti aveva promesso sarebbe andata in maniera diversa, fa l’offeso, scarica la colpa altrove e minaccia di andare via per sentirsi dire “No, ti prego, sei importante, non fare così”.
Alex voleva “andare via” dal primo Venator e c’è voluta tutta la mia pazienza salomonica per “recuperarlo” ogni volta. Cosa che non ho mai fatto sinceramente per nessun altro nelle mie aziende. Diciamo che “le strategie psicologiche” che funzionano con i tuoi amici, con me non vanno bene. Anzi, sono controproducenti appena la mia pazienza si esaurisce per qualunque motivo. Le trovo anche sinceramente una mancanza di rispetto per chi sono e per quello che rappresento nei settori per i quali sono famoso.
Ecco, come ho detto qualche riga fa, io faccio l’imprenditore. Guardo i numeri e le scuse le tollero poco anche se posso decidere consapevolmente che mi stiano bene risultati negativi perchè voglio dare tempo e respiro a un investimento. Così come atteggiamenti che ho tollerato per puro affetto personale a lui, non li ho mai tollerati per nessun altro. Ho cacciato persone nelle mie aziende per molto meno. Sicuramente per molto meno dei continui balletti online “Venator è la mia vita, vado via da Venator, resto, vado, resto, vado” senza chiedermi nulla, che sono poi il suo modo di richiedere attenzione.
Facciamola facile senza fare drammi ma riportandola pane e salame: fai una ricerca online sulle varie testate e vedi le dichiarazioni di Alex Dandi degli ultimi mesi. Poi pensa a Venator come ad un’azienda normale e dimmi in quale azienda seria le dichiarazioni di un manager come quelle da lui fatte non comporterebbero licenziamento immediato. Pensa per esagerare se l’azienda fosse quotata in borsa quanta prudenza dovresti avere con certe dichiarazioni. Se hai bisogno di attenzione, comprati un cane direbbe il vecchio Gordon Gekko. Voler dirigere e fare il cane sciolto vanno bene quando sei un Dj e fai quello che ti pare.
De facto è una cosa che Alex sa bene perchè ogni volta che deve parlare su qualcosa con la quale è legato, vedi Fox Sports o UFC, è sempre molto “aziendale” nelle dichiarazioni. Con Venator FC questa accortezza non mi sembra l’abbia mai avuta.
Diciamo che tra lo scherzo e il serio, per andare d’accordo con Alex devi in ordine: beccarlo nella giornata di buona, dirgli che è il migliore, fargli fare quello che vuole, dirgli che è il migliore, dargli soldi da spendere, dirgli che è il migliore e poi tollerare i suoi alti e bassi o le sue sparate “dentro-fuori”. Che devi dirgli che è il migliore l’ho detto? Che devi beccarlo con la luna giusta anche?
Diciamo che se io ti voglio bene a prescindere anche quando pretendi di controllare tutto e poi fai laghi di sangue perché ti stimo e voglio darti la possibilità di sperimentare e tu mi vuoi bene solo se ti do soldi, ti faccio fare quello che ti pare e ti dico bravo a prescindere, allora il rapporto non è proprio equilibrato.
Vorrò sempre bene ad Alex, ma deve trovare un altro partner perché tutto quello che potevo dargli e anche di più gliel’ho dato. L’ho sempre difeso davanti a tutto e tutti anche quando con il suo carattere non proprio facile tendeva a rendersi inviso a addetti ai lavori di varia provenienza. E continuerò a difenderlo dal punto di vista professionale perché per me ha delle competenze rare e invidiabili come conoscitore del mondo delle MMA.
Forse un giorno metterà sul piatto della bilancia tutto e capirà che al netto di quello che io ho fatto per lui, il suo modo di comportarsi non è stato di rimando sempre perfetto nei miei confronti e forse ha anche sprecato una opportunità. Perché gente che ti dà libertà di azione e la possibilità di fare bagni di sangue economici come io ho fatto con lui, non cresce esattamente sotto i cavoli. Magari altri investitori non sono indulgenti quanto me o al primo danno economico che ricevono si ritirano e non investono più nelle MMA italiane.
Ci può svelare quale sarà la nuova squadra e come saranno suddivisi i compiti, se possiamo avere queste indiscrezioni?
In realtà non è che esista realmente una “nuova squadra”. Ci sarà il mio team che si occupa di organizzare tutti gli eventi delle mie aziende e che avete visto in azione fino a Venator 3, poi ci sarà Silvia Andreani che è stata l’organizzatrice di Venator Fight Night Rimini, sempre più coinvolta come ruolo centrale per le relazioni con l’esterno come team, coach e atleti e ci avvarremo di contatti internazionali che sono dei nostri cari amici per scovare e reclutare prospect all’estero.
Mestre Marco Bruschelli che tanto ci ha aiutato nell’organizzare il match con Palhares ci darà una mano lato lottatori Brasiliani, mentre per i contatti USA abbiamo coach Jason Manly che non credo abbia bisogno di presentazioni. Io riprenderò il mio ruolo di “organizzatore dell’evento” dal punto di vista strategico e tornerò a fare qualche “pazzia” reclutando atleti interessanti per vari motivi e che spero possano dare spettacolo come quelli che ho scelto in precedenza.
Poi le collaborazioni sono “fluide” e man mano che queste feste passeranno avremo modo di metterci a sedere più formalmente e definire meglio tante altre cose.
Possiamo parlare, quindi, a tutti gli effetti di un nuovo Venator FC, o sarebbe fuorviante questo aggettivo per descrivere solo un cambio di posizione professionale?
Come ho avuto modo di dire, un “nuovo” Venator FC de facto non esiste. Cercheremo di tornare invece allo spirito del “vecchio” Venator, con inserimenti di novità che sono certo faranno contento il pubblico. Da un lato ci stiamo muovendo sul fronte MMA femminile, perché vi sono prospect interessanti che possono creare match di assoluto rilievo e dall’altro c’è una forte intesa con FIGMMA per aiutare i migliori dilettanti a mettersi in mostra e magari a esordire da pro proprio in un contesto regolamentato e sicuro come quello di Venator.
Alla luce di tutto questo, quali sono gli appuntamenti imminenti di Venator FC? Abbiamo una data o un luogo? Il prossimo sarà un evento numerato o un altro appuntamento “Kingdom“?
A dire il vero e per essere onesto al 100%, una data al momento non posso dartela. La ragione è che la fuoriuscita di Alex è avvenuta sotto Natale e periodo di feste in generale, durante il quale sai che la gente non lavora o lavora con marce molto ridotte. Quindi non riusciamo ad avere nemmeno un preventivo per le nuove location che ho chiesto al mio staff di opzionare.
Prudenzialmente bisognerà attendere la fine di questo periodo di festività per poter dare informazioni più precise.
“Kingdom” per rispondere alla tua domanda non esisterà più. Esisterà soltanto Venator FC. Stiamo valutando la possibilità di alternare al fine di dare una maggiore continuità anche agli atleti, eventi numerati con eventi “Fight Night”.
Per essere trasparente al 100% ci serve un po’ di tempo per “contare” il roster, reclutare i nuovi atleti e in generale fare due conti spicci sul tavolo. Di sicuro la location del Teatro Principe che tiene circa 450 persone non è adatta ad ospitare Venator se vogliamo avere qualche speranza di generare numeri minimi per finanziare il progetto. Ma anche qui, come ti ho detto, dobbiamo trovare la quadratura del cerchio con le nuove location che stiamo opzionando. Appena avrò un piano dettagliato sarò lieto di condividerlo con te e con i vostri lettori.
Grazie per il tempo che ci ha dedicato sig. Merenda.
Grazie a te Fabrizio, alla prossima.
Questa corposa intervista a Frank Merenda ha messo in luce diversi dietro le quinte delle dinamiche che ruotavano e ruotano attorno al mondo Venator FC, e siamo sicuri servirà a molti fan e addetti ai lavori per avere un quadro personale più completo sulle sfaccettature che si respirano in una promotion italiana di livello.
Ovviamente, come sempre facciamo in casi analoghi, rimaniamo a disposizione di chiunque voglia rilasciare una dichiarazione in merito a quanto detto dal presidente Merenda.
Intanto non ci rimane che aspettare le nuove date e le nuove card del Venator Fighting Championship, che siamo certi torneranno a brillare anche fuori dall’Italia.