La squadra dei Miami Heat ha messo sotto contratto i free agent Chris Bosh, LeBron James e Mike Miller.
ma non esisteva tipo un tetto salariale da rispettare? Come fanno?
Basket
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Bisognerebbe vedere come stava messo il loro monte contrattuale.
Sinceramente adesso sono un pò disinformato, ma ai tempi di Jordan nei Bulls, era stato inserito il salary cap effettivo e dato che lo stipendio di MJ da solo era quanto il totale del salary cap dei Bulls,l'NBA aveva inserito una regola (Jordan Rule) che permetteva con le giuste motivazioni (il giocatore precedentemente all'introduzione del tetto aveva un ingaggio che , bla, bla, bla) di aggirare il salary cap.
Ora non so se la jordan rule fosse valida solo nei casi precedenti all'introduzione del tetto salariale o se l'hanno modificata negli anni per permettere di fare robe del genere.
Sinceramente adesso sono un pò disinformato, ma ai tempi di Jordan nei Bulls, era stato inserito il salary cap effettivo e dato che lo stipendio di MJ da solo era quanto il totale del salary cap dei Bulls,l'NBA aveva inserito una regola (Jordan Rule) che permetteva con le giuste motivazioni (il giocatore precedentemente all'introduzione del tetto aveva un ingaggio che , bla, bla, bla) di aggirare il salary cap.
Ora non so se la jordan rule fosse valida solo nei casi precedenti all'introduzione del tetto salariale o se l'hanno modificata negli anni per permettere di fare robe del genere.
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Mi risulta che per chi supera il tetto salariale ci sia una multa, forse se ne fottono del tetto e pagano la multa. Poi magari mi sbaglio...
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di certo è stato criticato dal mondo del basket....leggete quest'articolo in cui anche micheal jordan dice la sua:
Non accennano a placarsi le polemiche e le critiche sulla decisione di LeBron James di lasciare i Cleveland Cavaliers e trasferirsi a Miami dall’amico Dwyane Wade in compagnia di Chris Bosh per cercare di sbaragliare la concorrenza e vincere (teoricamente) a mani basse i prossimi titoli NBA.
Ultimi in ordina di tempo 2 leggende del basket professionistico americano, Charles Barkley e Michael Jordan unico grande atleta riconosciuto unanimamente come il più grande di sempre della storia del basket.
Jordan, che nei primi anni di carriera si era “preso cura” di leBron, quasi come un figlio, consigliandolo sempre per il verso giusto e facendolo crescere sia come atleta che come uomo, questa volta non le ha mandate a dire. Queste le sue parole dopo aver partecipato a un torneo di golf per beneficenza a Las Vegas:
“Io non mi sarei mai neanche lontanamente sognato di telefonare a Larry Bird e Magic Johnson e dire loro: hey, che ne dite di metterci insieme e giocare in una sola squadra? Credo però che le cose siano diverse ora. Certo, loro adesso hanno una grande opportunità. Io però in tutta onestà ero troppo impegnato a cercare di battere Larry e Magic per pensare di giocare con loro“.
Chiaro il pensiero del numero 1 di sempre che piuttosto che giocare nella stessa squadra con gli altri 2 maggiori esponenti del basket degli anni 90 preferiva batterli sul campo e dimostrare di essere il migliore vincendo quasi da solo le partite.
Certamente Larry Bird e Magic Johnson erano campioni di tutt’altra pasta rispetto a Chris Bosh e Dwyane Wade, ma il paragone non fa una piega. La NBA a cavallo degli anni 80-90 infatti risorse grazie alle rivalità sui parquet NBA del trio Jordan-Johnson-Bird, visto che in quel periodo la Lega era snobbata da più parti, pubblico, televisioni e sponsor. Gli epici duelli tra le 3 superstar ne fecero crescere gradualmente ma inesorabilmente l’interesse, facendone la prima attrazione sportiva non solo degli Stati Uniti, ma del mondo intero. La storia è conosciuta, sappiamo tutti ciò che fece vincere Magic Johnson ai Los Angeles Lakers, stesso discorso vale per Larry Bird dei Boston Celtics, ma chi è riuscito a metterli sotto e rimanere nella leggenda è sempre e solo lui, Michael Jordan con i suoi Chicago Bulls.
Anche Charles Barkley, ex stella dei Philadelphia 76ers, Phoenix Suns, e Houston Rockets, ha detto la sua:
“Io e Michael siamo d’accordo al 100% su questo punto. Se tu sei il 2 volte M.V.P. in carica non vai da nessuna parte. Sono gli altri a dover venire da te. Quello che è successo è ridicolo. LeBron mi piace, è un grande giocatore. Ma non penso che nella storia dello sport si sia mai visto un 2 volte M.V.P. lasciare la sua squadra per andare a giocare con altra gente“
Poi sferra il colpo finale che risulta tagliente come la lama di una ghigliottina (che decapita il “Re”):
“LeBron non sarà mai come Jordan. Non scherziamo. Potrà vincere tutti i titoli che vorrà, ma questa sua scelta lo toglie completamente da ogni paragone con M.J. Sarebbe stato onorevole restare a Cleveland e cercare di vincere come “The Man”. Se solo avesse vinto un anello a Cleveland, sarebbe stata una grandissima cosa, un’impresa veramente da ricordare visto ciò che è diventata Cleveland nella storia degli sport professionistici. Ma ora non mi interessa quanti titoli potrà vincere a Miami. Perché Miami è chiaramente la squadra di Dwyane Wade“.
Insomma, piovono ancora critiche sul “Prescelto”, e l’unica cosa certa in tutta questa storia è che non finiranno di certo qui.
Non accennano a placarsi le polemiche e le critiche sulla decisione di LeBron James di lasciare i Cleveland Cavaliers e trasferirsi a Miami dall’amico Dwyane Wade in compagnia di Chris Bosh per cercare di sbaragliare la concorrenza e vincere (teoricamente) a mani basse i prossimi titoli NBA.
Ultimi in ordina di tempo 2 leggende del basket professionistico americano, Charles Barkley e Michael Jordan unico grande atleta riconosciuto unanimamente come il più grande di sempre della storia del basket.
Jordan, che nei primi anni di carriera si era “preso cura” di leBron, quasi come un figlio, consigliandolo sempre per il verso giusto e facendolo crescere sia come atleta che come uomo, questa volta non le ha mandate a dire. Queste le sue parole dopo aver partecipato a un torneo di golf per beneficenza a Las Vegas:
“Io non mi sarei mai neanche lontanamente sognato di telefonare a Larry Bird e Magic Johnson e dire loro: hey, che ne dite di metterci insieme e giocare in una sola squadra? Credo però che le cose siano diverse ora. Certo, loro adesso hanno una grande opportunità. Io però in tutta onestà ero troppo impegnato a cercare di battere Larry e Magic per pensare di giocare con loro“.
Chiaro il pensiero del numero 1 di sempre che piuttosto che giocare nella stessa squadra con gli altri 2 maggiori esponenti del basket degli anni 90 preferiva batterli sul campo e dimostrare di essere il migliore vincendo quasi da solo le partite.
Certamente Larry Bird e Magic Johnson erano campioni di tutt’altra pasta rispetto a Chris Bosh e Dwyane Wade, ma il paragone non fa una piega. La NBA a cavallo degli anni 80-90 infatti risorse grazie alle rivalità sui parquet NBA del trio Jordan-Johnson-Bird, visto che in quel periodo la Lega era snobbata da più parti, pubblico, televisioni e sponsor. Gli epici duelli tra le 3 superstar ne fecero crescere gradualmente ma inesorabilmente l’interesse, facendone la prima attrazione sportiva non solo degli Stati Uniti, ma del mondo intero. La storia è conosciuta, sappiamo tutti ciò che fece vincere Magic Johnson ai Los Angeles Lakers, stesso discorso vale per Larry Bird dei Boston Celtics, ma chi è riuscito a metterli sotto e rimanere nella leggenda è sempre e solo lui, Michael Jordan con i suoi Chicago Bulls.
Anche Charles Barkley, ex stella dei Philadelphia 76ers, Phoenix Suns, e Houston Rockets, ha detto la sua:
“Io e Michael siamo d’accordo al 100% su questo punto. Se tu sei il 2 volte M.V.P. in carica non vai da nessuna parte. Sono gli altri a dover venire da te. Quello che è successo è ridicolo. LeBron mi piace, è un grande giocatore. Ma non penso che nella storia dello sport si sia mai visto un 2 volte M.V.P. lasciare la sua squadra per andare a giocare con altra gente“
Poi sferra il colpo finale che risulta tagliente come la lama di una ghigliottina (che decapita il “Re”):
“LeBron non sarà mai come Jordan. Non scherziamo. Potrà vincere tutti i titoli che vorrà, ma questa sua scelta lo toglie completamente da ogni paragone con M.J. Sarebbe stato onorevole restare a Cleveland e cercare di vincere come “The Man”. Se solo avesse vinto un anello a Cleveland, sarebbe stata una grandissima cosa, un’impresa veramente da ricordare visto ciò che è diventata Cleveland nella storia degli sport professionistici. Ma ora non mi interessa quanti titoli potrà vincere a Miami. Perché Miami è chiaramente la squadra di Dwyane Wade“.
Insomma, piovono ancora critiche sul “Prescelto”, e l’unica cosa certa in tutta questa storia è che non finiranno di certo qui.
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Io direi che la finale doveva essere stata BOSTON-SAN ANTONIO!!! giocatori non giovanissimi ma che sanno giocare a basket
non solo con i muscoli!! Vedi Parker, Allen, Garnett, Pierce, Ginobili,Duncan!!! caxxo i miei Spurs erano imbattutti dopo 20 vittorie consecutive mi hanno perso la serie per l'accesso alla finalissima!! Se la meritavano per il cuore che ci mettevano in ogni partita, in più hanno l'allenatore più bravo dell'NBA!! Sono arrivati alla fine un po affaticati per la loro età(Duncan, Ginobili e Parcher).. E penso anche Boston!! peccato sarebbe stata una finale memorabile invece ci siamo beccati
il solito Lebron che fa "passi" una volta su 2 e i thunder che non avevano esperienza per giocarsi una finale!
non solo con i muscoli!! Vedi Parker, Allen, Garnett, Pierce, Ginobili,Duncan!!! caxxo i miei Spurs erano imbattutti dopo 20 vittorie consecutive mi hanno perso la serie per l'accesso alla finalissima!! Se la meritavano per il cuore che ci mettevano in ogni partita, in più hanno l'allenatore più bravo dell'NBA!! Sono arrivati alla fine un po affaticati per la loro età(Duncan, Ginobili e Parcher).. E penso anche Boston!! peccato sarebbe stata una finale memorabile invece ci siamo beccati
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- scimmiaccia93
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Ha scelto il ruolo di attore non protagonista per puntare all'oscar...
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Avete visto l'italbasket? 6/6 è praticamente un record, segno che il basket da noi sta crescendo ma molto lentamente poichè mancano i dindolini.
Gli stadi di basket in media non fanno più di 1200 persone non c'è bisiniss
San Siro ne fa 50000 ditemi voi dove conviene investire
Gli stadi di basket in media non fanno più di 1200 persone non c'è bisiniss
San Siro ne fa 50000 ditemi voi dove conviene investire
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Poi c'è anche da dire che viene in mezzo la tradizione, nel senso che in italia è da molto più tempo che si pratica calcio piuttosto che basket e in più le partite di pallacanestro sono un pò più impegnative da guardare se uno non conosce lo sport e regole, quindi il grande pubblico fa più difficoltà ad avvicinarsi e ad appassionarsi inoltre tutti hanno giocato a calcio almeno una volta nella vita e questo agevola ulteriormente il calcio piuttosto che altri sport..Quiete ha scritto: Avete visto l'italbasket? 6/6 è praticamente un record, segno che il basket da noi sta crescendo ma molto lentamente poichè mancano i dindolini.
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Visto che mi è tornato in mente parlandone in mma internazionali, ecco la gara di schiacciate all'all star game del 1986 vinta dal mitico spud webb (167 cm)!
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