nella vita bisogna fare delle scelte, o si è ingegnere o si fa il campione del mondo dei massimi
scherzi a parte, Lesnar deve anche ringraziare il signore che non c'era Mazzagatti ad arbitrare
in quel ground and pound l'ho visto veramente, ma veramente, male.
contento per un risultato che francamente non mi aspettavo, in conclusione di un match che come pochi altri mi ha emozionato nell'ultimo periodo (tolto machida-rua, ma quella era un'altra storia,c'era in ballo anche dell’affetto), come detto, esito che non mi aspettavo, ma mi auguravo per tanti motivi.
in primis, per la mia predisposizione ad affezionarmi ai casi umani (se così vogliamo pur sempre definire un soggetto che guadagna badilate di dollarazzi l’anno), inteso come un fenomeno da baraccone che si mette in gioco ad età avanzata per approdare dentro la gabbia più pericolosa del mondo. Senza un background delle discipine, forti lacune tecniche e con la sfacciata teatralità (vedi gli sputi e gli insulti post mir) tipica wrestlinghiana, quanto di peggio insomma per intraprendere un percorso di questo tipo. Senza considerare la delicata operazione da cui è venuto fuori.
Secondo, perché il broccolone per la prima volta si è veramente cacato sotto, le ha prese (e tante!) ha resistito, ha buttato il cuore oltre l’ostacolo, ed infine ha tirato fuori due co***oni così.
Terzo, perché mal sopporto i fischi prematch del pubblico.
Ed in ultimo, perché risultato migliore non poteva esserci per assistere a sfottò, provocazioni e rosicamenti all’interno del forum
Fatto sta che mi son trovato a fare un urlo con quella tappata e ancor prima quando nel round iniziale Lesnar è riuscito a tornare in posizione di clinch in piedi, e non mi vergogno ad ammetterlo, pur sapendo che Lesnar è considerato qua dentro l’antitesi dello stereotipo tipico del fighter mma, riesco pure a capire per questo motivo, l’antipatia da parte di chi, a differenza di me semplice appassionato, pratica, suda e fa sacrifici per questo sport.
Ma alla fine dei conti l’importante è un’altra cosa, ovvero l’aver trovato un sport che mi fa venire le farfalle allo stomaco, nel bene o nel male, che il proprio beniamino vinca o perda, come da un po’ non me ne faceva venire nessun altro sport, riuscendo a mettere in panchina, per quanto mi riguarda, un mostro sacro come il calcio ( va beh, a dire il vero questo per come è stato gestito c’ha pensato da solo a far scemare l’entusiasmo), che mi fa vivere emozioni davanti allo schermo che da tempo non provavo per un evento sportivo, a farmi dare dei calcetti o scatti di nervi spontanei nelle fasi dei match, a farmi appunto fare urli di giubilo o di disperazione in quei 15-25 minuti di adrenalina pura.
Scusate la scarna analisi tecnica, e dire che ce ne sarebbe da fare in questo evento che nell’insieme si è rivelato molto appassionante non solo nel main event, ma oggi mi è presa così…