L’ex UFC Dan Henderson ha parlato con Sherdog.com poco dopo l’annuncio di avere firmato un contratto di 4 incontri in 16 mesi per la federazione rivale Strikeforce.
Ecco la traduzione dell’intervista di Loretta Hunt, buona lettura!
Perchè hai preferito la Strikeforce all’UFC?
La decisione si è basata su molti fattori. Non è stata solo una scelta finanziaria. Il fatto è che non stavo ottenendo gli incontri che volevo all’interno dell’UFC. Questo fatto ha influito notevolmente. Credo di essermi messo in gioco molte volte per l’UFC e di aver guadagnato il diritto ad un altro match per il titolo. Inoltre dal punto di vista pubblicitario, la CBS offre una visibilità più ampia di quella offerta da una pay-per-view e da Spike TV.
Questo settembre ti sei seduto al tavolo con il proprietario dell’UFC Lorenzo Fertitta e con il presidente Dana White e hai con loro parlato di come tu ti sia risentito quando ti hanno tolto la possibilità di essere il prossimo sfidante al titolo dei pesi medi di Anderson Silva. Come ti hanno risposto?
Quell’incontro per il titolo mi è stato tolto e offerto a Vitor Belfort. Mi sono incontrato con loro dopo che Vitor ha affrontato Rich Franklin. Gli ho detto che questo fatto mi irritava e gli dissi: ” Perchè Vitor diventa lo sfidante quando sia io che Marquardt possiamo combattere per il titolo e Vitor non ha mai combattuto nell’UFC a 185 libbre? Così salta la fila, specialmente se si considera che io l’ho già battuto.”. Loro sembravano addirittura non sapere che io lo avevo già affrontato. Non conoscevano i dettagli a quei tempi. La loro memoria non è tanto buona, ma ad ogni modo, far combattere per il titolo qualcuno che ho dominato non molto tempo fa …
Sei il primo fighter di rilievo dell’UFC che lascia la promozione per unirsi alla Strikeforce. Cosa credi che questo voglia dire riguardo la situazione attuale dello sport?
Ovviamente ho combattuto nel PRIDE per lungo tempo e, sebbene io non sia mai stato uno che abbandona la nave quando affonda, iniziavo a sentire qualcosa, non so come dire….stavo iniziando a pensare di chiudere la mia carriera in UFC. Quando ho firmato per l’UFC quello è ciò che avevo in mente di fare. Credo che tutto ciò che è emerso e come mi hanno gestito, semplicemente non ha funzionato nel presente. Specialmente per me a questo punto della mia carriera, era giunto il momento della Strikeforce. Non so questo cosa voglia dire riguardo la situazione dell’UFC. Credo però che loro debbano iniziare a rispettare maggiormente gli atleti.
Durante le rinegoziazioni del tuo contratto Dana White ha affermato che tu stavi cercando di diventare l’atleta più pagato in UFC…
Non so cosa guadagnino gli altri, ma dopo questo commento non ne fece un altro dicendo che io ero arrabbiato riguardo l’ingaggio di Tito? Non ho la minima idea di quanto guadagni Tito. Quindi se per lui sto cercando di essere l’atleta più pagato in UFC, perché dovrei essere arrabbiato riguardo all’ingaggio di Tito? I suoi commenti si contraddicono da soli. Ad ogni modo, non so quanto guadagni Tito e non so in che posizione ero nel ranking dei guadagni in UFC, ma ho sentito che economicamente non stavo venendo trattato nel modo giusto.
La tua linea di vestiti, Clinch Gear, è stata proibita negli eventi UFC, in che modo questo fatto ha influito sulla rinegoziazione del tuo contratto?
Beh, perlomeno potrò indossare il marchio Clinch Gear quando combatterò per la Strikeforce. La proibizione d’uso del marchio non ha comunque influito, quando l’UFC ci chiamò dicendo che non potevamo più sponsorizzare altri atleti non mi sono arrabbiato. Più che altro mi sembrava divertente che loro facessero una cosa del genere. Dana mi disse che non c’era niente di personale e che tra di noi non c’era un brutto rapporto. Ma se tra di noi non c’è un brutto rapporto, perché proibiscono una linea di vestiti? Avevamo già un accordo; stavamo pagando per il diritto di sponsorizzare gli atleti come fa ogni altro sponsor. E loro sono tornati indietro sugli accordi e hanno detto che dato che io non avevo ancora firmato per l’UFC la mia linea di abbigliamento era proibita.
Questo che dici si riallaccia al tuo precedente commento nel quale affermavi che loro devono rispettare di più gli atleti?
Certamente. Cose come queste non sono necessarie e il fatto che loro abbiano preso decisioni simili durante la negoziazione del mio contratto non mi ha fatto sentire rispettato. Questa tattica è solo un braccio di ferro tra le parti e molte persone si girano dall’altra parte quando capitano queste cose. Per me è stato solo divertente. Non l’ho presa sul personale, ma mi è sembrata contraddittoria riguardo al discorso che tra di noi “non c’è un brutto rapporto”.
Com’è stata la negoziazione con la Strikeforce paragonata a quella con l’UFC? Hai parlato ad entrambe le promozioni nello stesso periodo.
Si, mi sono trovato di fronte ad un bivio. Non mi andava di andare avanti e indietro dalle due parti dicendo “Hey, questo e questo mi pagano così, quindi pagami di più.” Non mi andava di fare queste cose, non è il modo corretto di negoziare, per cui essenzialmente stavo solo guardando le offerte che mi venivano proposte. Devo essere onesto, la Strikeforce è stata un po’ lenta nel venirmi incontro su alcune cose, ma solo perchè Scott Coker è stato malato per un paio di settimane ed è stato quindi difficile sringere l’accordo. Non voleva passare le negoziazioni a nessun altro. Al di là di quello, tutto è andato ottimamente e Scott Coker è stato sempre rispettoso ed entusiasta allo stesso tempo.
Sono stato sincero negoziando con loro e, anche se questo adesso è ovvio perché ho firmato per la Strikeforce, non li ho utilizzati solo per ottenere dall’UFC un ingaggio maggiore.
Dana è stato abbastanza disponibile nel corso degli incontri con l’UFC. Era pronto a negoziare. Ci siamo solo fermati davanti ad un punto morto. Io pensavo di valere più e loro non pensavano fosse così. Non c’è nulla di personale nella mia scelta finale.
I critici potrebbero dire che con questa mossa tu stia abbandonando la prima lega dello sport per affrontare avversari meno pericolosi. Come risponderesti ad una domanda del genere?
E’discutibile. Dove si trova Mousasi nei rankings? Potrebbe essere l’uomo che batterà Anderson Silva. E, ovviamente, Fedor è imbattuto e ha dimostrato di essere probabilmente il migliore peso massimo al mondo. Jake Shields non ha mai combattuto nella UFC. Penso che la Strikeforce abbia un sacco di ottimi matchups per me. Non sono in questo sport solo per i soldi, mi piacciono anche le sfide. Questi tre ragazzi sono grandi sfide per me e Strikeforce ha alcuni ottimi atleti nelle 185 libbre e nelle categorie superiori. Il loro roster è in rapida crescita, ci sono atleti di alto livello, non solo di livello medio-basso.
Perché credi che tutti gli atleti vogliano affrontare Fedor Emelianenko?
Non lo so. Personalmente, lui non è la ragione per la quale ho firmato con la Strikeforce, anche se per me è interessante e stimolante poterlo affrontare, quella sarebbe una sfida personale. Non so chi altro voglia affrontarlo, ma so che i fans amano vederlo combattere. E’ molto efficace, gli piace chiudere gli incontri e fa sempre un ottimo lavoro. Credo che io e lui potremmo dar vita ad un match interessante.
Credi di potere battere Emelianenko?
Io credo che posso battere chiunque nella giornata giusta. Bisogna solo riuscire a far funzionare tutto il giorno dell’incontro.
Cosa pensi quando riguardi la tua carriera in UFC?
Mi è sempre piaciuto guardare l’UFC e ho avuto belle esperienze all’interno dell’ottagono, per cui non ho niente di negativo da dire a riguardo. Penso solo che, in questo momento della mia carriera, forse non c’era una buona intesa con loro. Ci siamo arenati su certe questioni e forse loro hanno pensato che io non ho più tanti anni davanti a me e che quindi non valeva la pena investire su di me. Chi può saperlo?
Quali sono i tuoi obiettivi adesso che hai firmato un contratto di 4 incontri con Strikeforce?
Ho in mente di combattere più di 4 incontri. Te lo posso assicurare. Ma non posso dirti cosa mi riserverà il futuro. Le cose cambiano abbastanza rapidamente. Come ho detto prima pensavo di concludere la mia carriera in UFC, poi questa opportunità si è manifestata e ovviamente ho scelto una strada diversa da quella che mi ero immaginato.
Non posso predire il futuro e chissà cosa succederà con Strikeforce? Penso che loro hanno grandi opportunità e hanno anche il potenziale per portare un sacco di nuovi fans verso questo sport e io sono in prima linea in questo progetto. E questo è per me davvero stimolante.