Sabato 19 maggio, Davide Morini affronterà Ismael Foscarini nel corso dell’evento di Livorno “La resa dei conti XV“.
Noi di MMA Mania.it abbiamo recentemente contattato Davide Morini e gli abbiamo chiesto alcuni pareri sul suo prossimo avversario ed alcune curiosità e retroscena su quanto accaduto a “Milano in the Cage 2” dello scorso 21 aprile.
Buona lettura!
Sei stato più di un anno fuori dalle competizioni e meno di un mese dopo l’incontro a “Milano in the Cage 2” torni a combattere a “La resa dei conti XV” a Livorno. Quanto tempo hai avuto per riposarti dopo il match di Milano?
In effetti mi sono riposato poco, però mi sento bene e, a parte qualche brutto colpo che è entrato durante l’incontro, non ho avuto grossi problemi. Dopo 4 giorni ero già tornato ad allenarmi. Sapevo prima dell’incontro di Milano della possibilità di tornare a Livorno, adesso sono in una fase piuttosto attiva, voglio combattere frequentemente. Anche dopo “La resa dei conti” ho già alcuni progetti in vista, ancora niente di ufficiale ma ci sono alcune cose interessanti e simpatiche all’orizzonte.
Personalmente ritengo che il match tra te ed Alex Celotto a Milano in the Cage 2 abbia fatto registrare il maggior tifo di sempre per un match di MMA tra atleti italiani. La sera dell’incontro come hai vissuto l’atmosfera?
Sì sono d’accordo, è stata una scena davvero emozionante ed il tifo l’ ho sentito tantissimo, non solo con le orecchie (ride) ma anche dal punto di vista emozionale! Il tutto è stato “organizzato” ma fino ad un certo punto: siamo venuti con un pullman che ha raccolto amici e sostenitori da Veneto e Trentino. Quello che si è visto al Milano in the Cage 2 è stato un evolversi naturale della cosa, non c’era niente di predeterminato come accade negli stadi. Combattere in una cornice simile è stata davvero una delle emozioni più grandi della mia carriera, ne ho provate altre simili, come quando a 18/19 anni ho vinto il mondiale, però entrare nella gabbia sentendo tutta questa energia è stata senza dubbio una delle più grosse.
Com’è nata l’idea per gli stendardi che ti hanno accompagnato all’ingresso?
L’idea è stata di Omar Vergallo, lui per me è come un fratello e prima del match al Milano in the Cage mi ha detto: “Ti faccio una sorpresa con degli stendardi” ed io gli ho risposto che andava bene basta che non mi rifilava una cosa tamarra! (ride). Scherzi a parte, lui conosce la mia passione celtica, nordica ed ha pensato a questa cosa per me. Gli stendardi sono in realtà un po’ più medioevali o romani ma mi piacciono lo stesso ed ho apprezzato il gesto che è stato fatto con il cuore. Inoltre ho visto che fanno una bella scena, rivedendo il video ho notato l’ottimo impatto visivo che regalano e li riproporrò a “La resa dei conti” se me lo lasceranno fare. Oltre agli stendardi la mia entrata ha a mio avviso avuto successo anche grazie alla musica dei Folkstone che ho scelto. Loro sono un gruppo di Bergamo che fa musica folk e vichinga, non sono particolarmente conosciuti ma secondo me sono proprio forti musicalmente.
Parlando del match, cosa è andato storto nel primo round?
In generale la mia strategia, in particolare contro un pugile come Celotto, è sempre quella di scambiare di scherma dalla lunga distanza con calci, colpi singoli, entrate in uno-due e via dicendo, fino ad arrivare a chiudere la distanza e portare il mio avversario a terra dove riesco a gestire bene la situazione. Anche contro Celotto finché siamo rimasti a lunga distanza è andato tutto secondo i piani, ho infatti messo a segno alcuni colpi veloci che spesso lui non vedeva arrivare. Nel mio “uno-due, proiezione” ho commesso un errore tecnico nel takedown e lui mi è venuto in monta. Da quella posizione sono uscito abbastanza bene, tuttavia non sono più stato in grado di chiudere la distanza come volevo e, stando nella media, ho subito la sua boxe e le sue ginocchiate in clinch che mi hanno messo in difficoltà.
In quella ripresa quanto sei andato vicino al KO?
Non ho mai sentito cedere le gambe o accusato giramenti eccessivi di testa, però uno dei suoi colpi mi ha fatto vedere un flash bianco e dopo quel colpo continuavo a vederlo davanti agli occhi. Ho subito diversi colpi potenti che ho ovviamente sentito ma il problema più grande per me sono state appunto le difficoltà visive.
Nel secondo round hai tenuto la side control per quasi la totalità della ripresa. Per quale motivo non hai provato a cercare la monta, miglioramenti di posizione, tentativi di Sottomissione etc.?
Il non vedere bene l’ho mantenuto fino a qualche minuto dopo la conclusione del match e quando ho portato Celotto al suolo ho quindi approfittato al massimo della situazione, avevo infatti visto anche nel corso del primo round che a terra ero in vantaggio. Quando ero in side control lui mi teneva molto vicino per indurre l’arbitro a far rialzare il match e quindi non riuscivo ad essere incisivo con il ground and pound di braccia. L’ho quindi colpito continuamente con ginocchiate al corpo per iniziare a sfiancarlo. Quando poi nel corso della ripresa mi sono reso conto che la vista non migliorava, ho preferito controllare la situazione da quella posizione per evitare di tornare in piedi dove avrei corso troppi rischi dato che non ci vedevo ancora bene. Sono contento che ho rimontato un match che aveva preso una piega storta ma in definitiva non sono molto soddisfatto della mia prestazione, avrei potuto fare meglio.
Dopo il match contro Alex Celotto al Milano in the Cage 2 ci sono stati diversi commenti e sono nate alcune polemiche…qual è la tua posizione su questa questione?
Noi siamo gente che combatte e non ci interessiamo delle polemiche. Ed è importante che sia così, perché a mio modo di vedere i fighter le cose se le dicono durante il match. Celotto non ha fatto una gran polemica, a parte certe dichiarazioni post match che non condivido ma in quello non vedo niente di “cattivo”, è solo il suo modo di fare e questo rientra nel suo personaggio. Le polemiche le hanno fatte i sostenitori: chi diceva che lui meritava la vittoria visti i maggiori colpi potenti a segno, chi diceva che meritavo io perché ad eccezione di un paio di minuti ho avuto sempre la situazione sotto controllo, chi prediligeva lo striking, chi il grappling etc. Ma tutto questo è normale, perché ognuno parla in base al proprio tifo come è normale che sia. Quello che è più importante per noi atleti è mantenere sempre la coerenza con quello che siamo.
Dici che ci sarà una nuova sfida tra voi due?
Io penso che una rematch ci sarà ma non a breve.
Sei imbattuto nelle MMA e quello con Celotto è il secondo pareggio della tua carriera nelle arti marziali miste. Avresti più voglia di riaffrontare Alex oppure Jason Slattery, l’americano con il quale hai pareggiato a Livorno nel 2010?
Di base, per me vale lo stesso concetto per entrambi i match. In quelle occasioni la mia performance è stata sufficientemente buona ma questo è “un voto” che non mi piace. Per il match contro Slattery mi dispiace di non aver potuto preparare l’incontro come avrei voluto: mi hanno fatto sapere dell’incontro solo 8 giorni prima e, sebbene io mi alleni sempre, per essere al meglio è necessario un preavviso maggiore. Per il match con Celotto mi dispiace perché so che potenzialmente potevo dare di più e quindi mi piacerebbe avere l’occasione per poter dimostrare quanto valgo appieno. Un rematch lo vorrei non per un discorso di rivalità personale, ma perché Celotto mi ha impegnato, abbiamo dato vita ad una sfida dura e quindi tutto quello che è stimolante mi aiuta nella preparazione ad un incontro. Ad ogni modo un rematch non è la mia priorità in questo momento, come ho detto credo che ci affronteremo ancora ma non a breve termine.
Che clima si respira a Livorno in un evento storico come “La resa dei conti”?
A Livorno sono forti ed è una piazza davvero calda. In tutta sincerità la sento più mia di Milano, nonostante io sia milanese. Livorno mi vuole bene, lì ho esordito nelle MMA contro Michelangelo Toscani per i trials di XC-1 ed in quel match è nato il mio soprannome iniziale di “Barba”. Sono felice di tornare a combattere lì perché mi tiferanno, anche questa volta scenderemo in tanti e ci sarà una bella atmosfera. La stessa sera combatteranno anche due miei allievi, Eugeniu Borsci e Valentina Borgognoni, per cui il seguito da parte del Kratos team sarà grande.
Cosa sai sul tuo avversario Ismael Foscarini?
So che viene dal pugilato e che combatte nel Full Contact. Ha dichiarato di avere disputato un totale di circa 50 match in queste due specialità, so inoltre che è all’esordio nelle MMA ma nulla di più.
Date le scarse informazioni e video in tuo possesso, come ti sei preparato per questo match?
Mi sono preparato nel solito modo e la mia strategia in questa sfida sarà quella di sempre: fasi di scherma in piedi con colpi rapidi fino a quando non chiudo la distanza per portare il mio avversario al tappeto. Il mio modo di combattere è quello, poi chiaramente in una preparazione standard posso lavorare studiando gli attacchi del mio avevrsario ma non conoscendolo ed essendo lui al debutto nelle MMA non posso fare niente di diverso dal solito.
Grazie Davide per la disponibilità ed in bocca al lupo per sabato!
Grazie a voi e crepi il lupo! Salutandovi ci tengo a ringraziare la GRIPS che mi sponsorizza, la mia fidanzata Denise, le persone che saranno all’angolo con me, vale a dire Michele Surian, Emanuele Bozzolani, Fabio Tumazzo ed Omar Vergallo, i fratelli Rizzoli per avermi concesso la terza opportunità di combattere a “La Resa dei conti” e tutti i miei tifosi che vengono sempre a sostenermi. L’ultima volta mi hanno dato tanto e sono convinto che anche questa volta mi aiuteranno in questa ennesima avventura.