Quando si parla di Mixed Martial Arts e di UFC è impossibile non pensare a Royce Gracie e al Brazilian Jiu Jitsu.
Correva infatti l’anno 1993 quando da un’ idea di Rorion Gracie – il maggiore dei figli di Helio Gracie, uno dei due capostipiti della famiglia – 8 atleti di 8 discipline diverse diedero vita al primo torneo dell’Ultimate Fighting Championship negli USA.
Lo scopo dell’iniziativa era quello di scoprire quale tra le diverse arti marziali e sport da combattimento avrebbe vinto in un torneo di combattimenti senza regole.
Ai tempi in molti ritenevano che il miglior atleta della famiglia Gracie fosse Rickson, ma Rorion decise di far scendere in campo Royce, in quanto secondo lui questi fisicamente meglio rappresentava l’uomo medio, Royce è infatti alto circa 183 cm per meno di 80 kg, e una sua vittoria avrebbe consentito di generare maggiori consensi verso il Brazilian Jiu Jitsu presso il pubblico.
Royce riuscì a non deludere le aspettative dei famigliari impostando gli incontri nella misura di combattimento a lui più congeniale, vale a dire portando gli avversari al suolo nel più breve tempo possibile imponendo così il suo stile di lotta a terra fatto di leve, strangolamenti e sottomissioni.
Royce vinse così il primo torneo UFC sottomettendo il pugile Art Jimmerson, lo shootfighter veterano del Pancrase Ken Shamrock e in finale il campione del mondo di Savate Gerard Gordeau.
Royce Gracie e il Brazilian Jiu Jitsu avevano così mostrato al mondo intero le proprie potenzialità in un combattimento reale.
La musica non cambiò nel secondo UFC disputatosi circa un anno dopo, Royce sottomise nell’ordine il Karateka Minoki Ichihara, l’esponente del Kung Fu Jason Delucia, il Judoka Remco Pardoel e in finale il Kickboxer Patrick Smith ribadendo ancora una volta la propria superiorità nell’ottagono.
Nella terza edizione dell’Ultimate Fighting Championship Royce si trovò davanti Kimo Leopoldo. L’americano si dimostrò un avversario più duro del previsto, infatti nonostante Royce riuscì a vincere l’incontro grazie ad un armbar, la superiorità fisica di Leopoldo, 190 cm per 110 kg circa, costò al brasiliano molte energie e l’enorme fatica gli impedì di prendere parte al match successivo del torneo prima dell’inizio del quale il suo angolo gettò la spugna; dopo 8 vittorie consecutive arrivava così la prima sconfitta di Royce Gracie nella gabbia dell’UFC.
Seppur la sconfitta del brasiliano non fosse avvenuta all’interno dell’ottagono, la critica iniziò a questionare l’abilità di Royce e l’assoluta superiorità del Brazilian Jiu Jitsu.
Royce smentì tutti i critici ritornando prepotentemente alla ribalta nell’ UFC 4 battendo Ron van Clief , Keith “The Giant Killer” Hackney e nella finale del torneo trovò ad attenderlo Dan Severn.
Severn, un fortissimo lottatore ben 30 kg più pesante di Royce, aveva impressionato il pubblico grazie ai suoi poderosi takedowns e slams, ma nella finale la sua forza non potè nulla contro la tecnica di Royce a terra che anche questa volta vinse il match per sottomissione (triangolo).
All’UFC 5 si tenne l’atteso rematch tra Royce Gracie e Ken Shamrock.
Per questo incontro si decise di introdurre un limite di tempo massimo al combattimento, e il match terminò così in parità.
Il pareggio suscitò un acceso dibattito su chi avrebbe vinto l’incontro se i giudici avessero determinato il risultato alla fine del combattimento e su cosa sarebbe accaduto se al match non fosse stato introdotto un limite di tempo massimo.
In ogni caso, dopo questa battaglia Royce lasciò l’UFC.
Royce ritornò a combattere 5 anni dopo in occasione del PRIDE – Grand Prix 2000.
Dopo aver vinto il match contro Nobuhiko Takada, Royce avrebbe affrontato Kazushi Sakuraba, il quale dopo le numerose vittorie su membri della famiglia Gracie si era guadagnato il soprannome di “Gracie Hunter”.
Royce chiese regole speciali per l’incontro (su tutte la regola di non avere limiti di tempo per il match), che permisero agli spettatori di assistere ad un epico scontro della durata di 90 minuti ( 6 round da 15 minuti ), dopo i quali si assistette ad uno storico momento delle MMA. Per via dei numerosi low kicks subiti, Royce non era più in grado di camminare e il suo angolo fu costretto a gettare la spugna, decretando così la prima sconfitta sul ring dell’indiscusso campione delle prime edizioni UFC.
Questo match rese evidente, anche alla famiglia Gracie, che il modo di combattere nelle MMA era cambiato, infatti non bastava più essere un grande esperto nella propria disciplina di provenienza, lo sport si era evoluto così tanto che per essere il migliore bisognava conoscere tutti gli aspetti del combattimento.
Tre anni dopo la sconfitta, Royce ritornò al PRIDE affrontando la medaglia d’oro olimpica di Judo Hidehiko Yoshida in un match di MMA con regole limitate; in quell’incontro l’arbitro interruppe il match mentre Yoshida stava effettuando uno strangolamento, ma Royce si rialzò subito affermando di non avere perso i sensi.
Questo fatto creò le basi per un rematch, questa volta con regole più simili agli standard MMA.
Royce dominò il combattimento ma l’incontro finì in pareggio dopo 2 round da 10 minuti perchè, su richiesta del brasiliano, il match non prevedeva che i giudici decidessero un vincitore al termine dell’incontro.
Successivamente Royce affrontò l’ex campione di Sumo Chad “Akebono” Rowan, vincendo per sottomissione nel primo Round, e il giapponese Hideo Tokoro, con il quale diede vita ad un altro match di mma sulle basi della rivalità judo vs bjj che terminò con un pareggio.
Nel 2006 si assistette al ritorno di Royce Gracie all’UFC dopo un’ assenza lunga più di 10 anni.
L’avversario di Royce sarebbe stato il fortissimo campione dei pesi Welter Matt Hughes.
All’UFC 60 Hughes dominò il dominatore delle prime edizioni vincendo per Tko nella prima ripresa, dimostrando ancora una volta quanto le MMA si fossero evolute negli ultimi tempi.
Royce nell’intervista post match affermò: “Matt è stato il fighter migliore, è più giovane, forte e preparato di me. Le cose sono cambiate moltissimo dall’ultima volta in cui ho combattuto nell’ottagono, ai miei tempi vinceva l’arte di combattimento migliore, oggi con l’evoluzione dello sport a vincere è l’atleta migliore.”.
Nel 2007, Royce affrontò Sakuraba 7 anni dopo il loro primo scontro.
Dopo un match tutt’altro che esaltante i giudici assegnarono a Royce la vittoria per Decisione Unanime.
A seguito di questo incontro Royce fu però trovato positivo al Nandrolone e squalificato dalle competizioni sportive fino al Maggio 2008.
Il brasiliano ha affermato di non avere mai fatto uso di sostanze dopanti e di essere ancora in forma grazie al suo stile di vita salutista.
Nonostante quest’ultimo spiacevole evento, Royce Gracie rimane una delle leggende delle Mixed Martial Arts, è stato il campione indiscusso delle prime edizioni dell’UFC e il primo uomo a mostrare al grande pubblico del main stream l’importanza della tecnica e della lotta a terra nel combattimento reale.