Chris Weidman parla di Anderson Silva e dei suoi recenti problemi con i test anti-doping: “Averne fallito uno mette in dubbio una carriera. Lui ne ha falliti addirittura due”
Nel giro di pochi anni, Anderson Silva è passato dall’essere considerato il peso medio più forte di sempre ad essere uno dei tanti lottatori ad aver fallito un test anti-doping.
La discesa verso l’abisso è iniziata ad UFC 162, nel 2013, quando è stato messo KO da Chris Weidman e ha perso la cintura detenuta per più di 7 anni.
Da quel giorno in poi, il brasiliano ha combattuto 5 volte, vincendo solo contro Derek Brunson tramite una Decisione Unanime molto controversa e fallendo, nel mentre, 2 test anti-doping.
La prima volta è risultato positivo al Drostanolone ed all’Androsterone. Dopo aver dato la colpa a delle pastiglie stimolanti, è stato sospeso per un anno.
La seconda volta, invece, è avvenuta nel novembre 2017, mentre si stava prepaprando per affrontare Kelvin Gastelum. In quest’occasione, invece, è risultato positivo ad un Testosterone sintetico e ad un diuretico.
A riguardo Chris Weidman, intervistato da MMAFighting, ha avuto parole pesanti per il brasiliano:
La sua eredità nello sport è rovinata. Se fallisci un test viene messa in discussione tutta la tua carriera. Lui ne ha falliti addirittura due. Quindi sì, penso che la sua carriera sia da considerare rovinata. Non so cos’altro dire. È solo un altro che morde la polvere. Uno dopo l’altro. In pratica quasi tutti quelli che ho affrontato hanno fallito un test anti-doping.
Non sono troppo sorpreso. Tra il primo test fallito e questo è invecchiato. Non so. Non sono per nulla sorpreso. So che in Brasile gli steroidi sono semplici da reperire. Tanta gente li ha presi per parechio tempo. Fatto sta che la sua eredità nello sport è rovinata.
Tantissima gente li ha presi. Persino Lyoto Machida ha fallito un test anti-doping. Non pensavo fosse il tipo. Yoel Romero, Vitor Belfort. Andate su Sherdog a guardare il mio record. Quasi tutti quelli che ho affrontato hanno fallito un test anti-doping.