Al media meeting del Magnum FC 2, abbiamo avuto modo di prendere qualche dichiarazione da uno dei migliori talenti del panorama italiano: Carlo Pedersoli Jr.
Carlo Pedersoli Jr. (Guarda la scheda dell’atleta) è un giovane atleta romano (classe ’93) che si è imposto prepotentemente tra gli atleti professionisti della categoria pesi welter (77 kg) fin dal 2014.
Questo sabato sarà di nuovo protagonista di un match per la promotion Magnum FC (Guarda la scheda dell’organizzazione) al suo secondo evento, sempre a Roma nella prestigiosa cornice dell’Hotel 4 stelle Superior ‘The Church Palace‘, di cui vi daremo a breve conferme sulla fight card completa.
Diversi sono stati i punti toccati da Carlo Pedersoli Jr. in merito alla sua preparazione, sia per questo match, che per la sua crescita costante anche lontano dai match, ma un particolare abbiamo trovato interessante e riguarda la sua personale visione dei training camp, specialmente la differenza tra quelli svolti in Italia e quelli all’estero. Queste le sue dichiarazioni alla nostra domanda se intendesse approfondire un camp all’estero:
Io ho già effettuato dei camp esteri, in particolare un mese in Giappone e un mese a Los Angels. In entrambe queste esperienze sono cambiato tantissimo, nonostante la mia permanenza fosse “solo” di un mese.
Sono percorsi che senza dubbio ti cambiano totalmente, sia come persona che come fighter, ma il problema rimane uno solo: se dovessi affrontare camp all’estero per un periodo più lungo di 3, 4 o 6 mesi, significherebbe che quel periodo lo passerei sia lontano dalle competizioni, che lontano da casa. Al netto di match solidamente pianificati con diversi mesi di anticipo, per i quali potrei anche ritenere sensato dei camp esteri cosi lunghi, vorrebbe dire stare lontano dal mio fisioterapista, dal mio allenatore, dal mio medico, pagare sparring partner o comunque allenatori che possono tenerti i colpitori per sessioni specifiche. Esperienze tra l’altro già vissute dal mio amico e compagno di allenamenti Alessio Di Chirico (Guarda la scheda dell’atleta), e tutto questo vuole dire rendere quasi nulle le proprie borse, con il risultato di avere dei cali di autostima e motivazionali, ritrovandoti a fare questo sport praticamente gratis.

Carlo Pedersoli Jr posa davanti alla locandina del Magnum FC 2 insieme all’amica e compagna di allenamenti Micol Di Segni
L’analisi di Carlo Pedersoli Jr. culmina con un ragionamento interessante riguardo l’organizzazione dei camp all’estero o in Italia:
Trovo interessante il ragionamento alla base della pianificazione dei camp: quanto mi serve una preparazione in Italia, quanto una all’estero, quanto budget specifico posso investire in quella preparazione… secondo me se si riesce a portare atleti validi nel proprio camp, sopratutto sotto match come ho fatto io ed Alessio [Di Chirico] con Alessandro Botti (Guarda la scheda dell’atleta) o Pietro Penini (Guarda la scheda dell’atleta) che sono venuti qui a Roma per aiutarmi nella preparazione, complice dei match in vista anche per loro, e quindi creare un vero network di amici, atleti e professionisti che possono darti un amano, la pianificazione degli allenamenti per un incontro, anche fosse in UFC, è assolutamente fattibile anche rimanendo in Italia. Questo è il mio parere.
Ciò detto ritengo comunque validi dei camp all’estero se fatti con strategia, poi io vivo per questa disciplina, e se devo farmi delle vacanze diventano immediatamente vacanze allenamento all’estero!
Ragionamenti importanti e ben calibrati da parte del forte peso welter, che avvengono proprio in un momento storico di totale evoluzione degli atleti di MMA italiani, le quali pianificazioni per un salto di qualità difficilmente non prevedono una permanenza continuativa all’estero.
Che questo sia sintomo di un ulteriore passo in avanti per il movimento nostrano che vuole affermare la sua competitività come molti altri paesi europei? Lo speriamo davvero molto e siamo sicuri che solo il futuro potrà darci una risposta.
Non ci resta che aspettare il Magnum FC 2 di sabato per rivedere Carlo Pedersoli Jr. in azione dar nuovamente credito alle sue parole.