Sappiamo che a 18 anni, appena finita la scuola, ti sei spostato in Inghilterra per andarti ad allenare alla London Shootfighters. I tuoi detrattori però dicono che sia tutto più facile quando dietro c’è la famiglia a mantenerti. Come vuoi rispondere a queste affermazioni?
Si, a 18 anni, appena ottenuto il diploma in ragioneria (88/100), dopo circa un anno e mezzo di pratica nelle MMA, ho preso una decisione che avrebbe cambiato per sempre la mia carriera. Mi ero reso conto che se avessi voluto fare delle MMA la mia vita, mi sarei dovuto andare ad allenare altrove. Ho così deciso di trasferirmi a Londra per 2 anni alla London Shootfighters.
Non ho mai nascosto di provenire da una famiglia che non ha problemi economici, ma tutti devono sapere che, una delle prime cose che i miei genitori mi hanno insegnato, è che se vuoi davvero qualcosa nella vita devi essere tu a guadagnartela e devi essere pronto a fare dei sacrifici per ottenerla.
Proprio per questo motivo a Londra mi sono sempre mantenuto in totale autonomia, nonostante questo comportasse grandi sacrifici.Appena arrivato nella capitale inglese ho iniziato a frequentare la palestra, ma ogni mattina mi alzavo molto presto e, prima di recarmi agli allenamenti, andavo in giro per la città a consegnare il mio curriculum alle più disparate attività, alla ricerca di un lavoro. Dopo poco ho trovato il mio primo impiego, perciò ogni mattina mi alzavo alle 5.30, perché abitavo ad un’ora circa dal centro (in quel periodo non avevo soldi sufficienti per un affitto più vicino alla città) e alle 7.00 iniziavo il lavoro. Lavoravo fino alle 13.30 circa, poi prendevo la metropolitana, dormivo durante il percorso per cercare di recuperare un po’, dato che comunque la palestra non era vicina e, una volta arrivato iniziavo il primo dei due allenamenti della giornata. Rimanevo in palestra fino a sera perché la mia casa era troppo distante per andare e tornare di nuovo nel tardo pomeriggio per il secondo allenamento. Tutto questo fin quando non ho trovato lavoro come buttafuori. Da quel giorno in avanti ho iniziato a lavorare tutte le notti e continuato ad allenarmi durante il giorno.
Perciò non vengo assolutamente da una famiglia disagiata, ma tutto ciò che ho fatto l’ho fatto con le mie forze, prendendo a cazzotti la vita, oltre che i miei compagni di allenamento!