Wanderlei Slva è il mio combattente preferito.
Ho iniziato ad appassionarmi con continuità alle Mixed Martial Arts e ad allenarmi seriamente negli sport da combattimento dopo aver visto il video del suo match contro Kazushi Sakuraba al PRIDE 13.
L’aggressività, la resistenza, la potenza e la “cattiveria” mostrate da Wanderlei in quell’incontro mi sorpresero a tal punto da lasciarmi senza parole.
Non esagero quando dico che in quell’occasione, anche se avevo visto il match sul monitor di un pc, fui raggiunto da una sensazione simile al terrore…e come voi tutti sapete, siamo spesso attratti da ciò che temiamo.
Sono quindi cresciuto come fan di questo sport seguendo le orme di un atleta che durante il suo percorso è diventato il re indiscusso delle MMA entro i 93 kg di peso e che veniva così rispettato e temuto dai suoi avversari che per un certo periodo di tempo in molti sono arrivati a considerarlo anche il miglior fighter pound 4 pound al mondo.
Capirete quindi quanto le sconfitte subite da Silva negli ultimi anni siano state difficili da mandare giù per il sottoscritto…l’evoluzione dello sport, il passare del tempo e soprattutto le molte battaglie combattute, hanno spodestato il brasiliano da quel trono che si era meritatamente conquistato.
L’atleta che vediamo oggi appare infatti come un lontano parente del fighter di un tempo: Wanderlei sembra non avere più il killer instinct di una volta, è più lento, ha meno cardio, usa poco i calci e le ginocchiate nel clinch, il suo mento non è più quello dei tempi d’oro e Silva appare ormai un fighter prevedibile per i suoi avversari.
Paradossalmente anche la sua boxe sembra aver sofferto un’ involuzione nel corso degli anni: ai tempi del PRIDE, ma anche dell’IVC (International Valetudo Championship), il colpo del Ko di Wanderlei è sempre stato il gancio, ma nelle combinazioni di braccia di quegli anni possiamo vedere il brasiliano usare anche i diretti e i montanti, colpi che sembrano essere stati dimenticati dal fighter di oggi.
Considerando questi vari fattori e aggiungendo al tutto il weight cutting estremo che va tanto di moda nella Mixed Martial Arts moderne, la decisione di Wanderlei Silva di passare dai pesi massimi leggeri ai pesi medi è secondo me stata un’ottima scelta. Per tutta la sua carriera Wanderlei ha combattuto nei 93 Kg o nei pesi massimi, ma nel panorama attuale delle MMA il brasiliano è un peso medio “standard”, anche a 185 libbre spesso e volentieri non sarà l’atleta più grosso o più potente all’interno della gabbia.
Silva debutterà nella nuova categoria di peso contro Michael Bisping all’UFC 110 che si terrà questo sabato notte a Sidney. Il match è importantissimo per Wanderlei: una vittoria lo lancerebbe ancora una volta verso l’ennesima rincorsa per il titolo, mentre una sconfitta farebbe scendere ancora di più le quotazioni del brasiliano e metterebbe dei seri interrogativi sul suo futuro e sul ruolo di Silva all’interno della divisione.
Bisping, un altro che ha tratto enormi benefici scendendo di una categoria di peso, non è “un fenomeno” ma allo stesso tempo è un fighter completo che è notevolmente migliorato nel corso degli anni, diventando così, come dimostrato anche dall’ottima vittoria contro Denis Kang all’UFC 105, un cliente scomodo per tutti.
L’inglese è veloce, ha uno striking diligente, un’ottima tenuta atletica, un buon grappling schiena a terra e un discreto wrestling, che uniti ad un ground and pound esplosivo lo rendono un avversario davvero difficile per Wanderlei.
Gli avversari stilisticamente più pericolosi per Silva sono ottimi strikers o potenti wrestlers e Bisping, pur non facendo parte di nessuna delle due categorie, presenta un difficile rebus da risolvere per Wanderlei.
Silva non può infatti permettersi di finire ripetutamente schiena a terra contro l’inglese: Wanderlei è cintura nera di bjj, ma il suo utilizzo dell’arte suave nelle arti marziali miste è sempre stato più concentrato sulla difesa (ottima, non è mai stato sottomesso in tutta la sua carriera nelle MMA) piuttosto che sull’attacco (oltre alla vittoria per sottomissione su Schreiber ricordo dei tentativi di armbar su Sakuraba, Rampage e Fujita ed un tentativo di triangolo su Yoshida). Una sottomissione di Wanderlei potrebbe arrivare, ma Bisping sembra ormai avere raggiunto un buon livello nel grappling ed un match del genere probabilmente porterebbe a una vittoria dell’inglese per Decisione.
Per difendersi dai takedowns dell’avversario Silva potrebbe quindi utilizzare una tecnica di striking meno irruenta rispetto alla norma, ma se Wanderlei decidesse di scambiare “di scherma” con Bisping, il match potrebbe seguire la falsariga dell’incontro vinto dall’inglese contro Chris Leben.
Wanderlei si trova quindi di fronte ad una battaglia persa in partenza?
Ovviamente no, Silva si è infatti preparato nel wrestling allenandosi con Mohammed “King Mo” Lawal e ha detto di sentirsi benissimo nella nuova categoria di peso : “I miei colpi sono potenti e molto più veloci, anche il mio cardio è migliorato”. Il cardio del brasiliano è apparso sottotono nel match all’UFC 99 contro Rich Franklin, ma quell’occasione è stata la prima esperienza di vero e proprio weight cutting provata da Silva (il match si è infatti disputato ad un catch weight di 195 libbre), e l’atleta e il suo team hanno assicurato che questa volta il brasiliano non patirà i disagi provocati da questa, molte volte, scomoda pratica.
Le dichiarazioni antecedenti il match spesso e volentieri rientrano nell’ambito della pretattica, questo fatto è stato confermato dallo stesso Silva: “Bisping ha detto di volere scambiare in piedi con me…Io non gli credo, queste dichiarazioni fanno solo parte della sua tattica. Bisping sa che il metodo per lui più sicuro per vincere è quello di portarmi a terra e tenermi li per tre round. Ma vi assicuro che non ce la farà. Mi sono allenato moltissimo nella takedown defense e quindi deciderò io dove si combatterà questo match. Ho studiato attentamente i video dei suoi incontri e all’UFC 100 Dan Henderson mi ha mostrato come fare per battere Bisping. Farò la stessa cosa che ha fatto Henderson, anzi farò di più, lo metterò Ko nel primo round!”.
Wanderlei promette quindi scintille e, nonostante gli anni passino anche per lui, ci ha dimostrato nel match contro Jardine di poter ancora dire la sua nella giusta serata.
Silva ce la può fare, deve “solo” riuscire a sfruttare a proprio vantaggio le debolezze dell’avversario.
Lo striking di Bisping ha infatti alcune: l’inglese non ha il pugno singolo del ko, il suo mento non appare granitico e soprattutto ha l’abitudine di muoversi verso la propria sinistra, andando quindi verso la destra dell’avversario. E muoversi verso la mano forte di un Wanderlei Silva inferocito è un errore che potrebbe costare molto caro a “The Count”…