La ragione che ha spinto al ritiro il campione Georges St-Pierre, oltre al già dichiarato problema riguardante i controlli anti-doping, è stata finalmente rivelata dall’atleta stesso. Sembra che “Rush” abbia sofferto di disturbi ossessivo-compulsivi.
Queste le dichiarazioni del franco-canadese rilasciate nel corso di una recente intervista per CBC News…
Dal punto di vista di un agonista, di un combattente, è una buona cosa soffrire di questo tipo di disturbi, perché ti spingono a migliorarti. Sei completamente ossessionato dal divenire un artista marziale migliore. Tutti i giorni, qualunque cosa tu faccia è orientata verso lo stesso obiettivo. Ma questa ossessione mi stava facendo impazzire. Questo è il motivo primario per la quale ho deciso di fermarmi.
Non lo chiamo ritiro perché non so se realmente non tornerò mai più a combattere. Ciò che è certo è che ho bisogno di fermarmi almeno per un po’.
Ho combattuto per davvero molto tempo. All’inizio ho iniziato perché era divertente. Amavo farlo. Poi questo divertimento diventò una questione di affari. Con gli affari sono arrivate anche le critiche, le aspettative, le pressioni. Tu diventi l’obiettivo e tutti vogliono avere quello che hai tu. Questo col passare del tempo ti fa diventare pazzo e ho dovuto fermarmi per mantenere intatta la mia salute mentale.
Ora mi sento molto bene. Ho passato il mio primo Natale e Capodanno con la mia famiglia. Intendo un vero Natale e Capodanno con la mia famiglia.
Posso passare con loro tutto il tempo che voglio. Non devo andarmene perché ho bisogno di allenarmi in vista del prossimo incontro.
Quando mi allenavo ero ossessionato da tutto questo. Dovevo sacrificare il mio tempo per gli allenamenti.
Ora, se mai dovessi tornare, sarà soltanto una mia scelta.