Il ritorno della Strikeforce all’HP Pavilion di San Jose, California, ha dato luce ad uno dei migliori eventi del 2009.
I quasi 15000 spettatori presenti sabato sera all’evento Evolution hanno infatti potuto assistere agli ottimi debutti in Strikeforce di Muhammed “King Mo” Lawal e di Ronaldo “Jacare” Souza, allo spettacolare match per il titolo dei pesi leggeri tra Gilbert Melendez e Josh Thomson e al ritorno, dopo quasi 2 anni di inattività, dell’ex campione dei pesi medi Cung Le.
La main card della serata si è aperta con la vittoria di Muhammed “King Mo” Lawal sull’esperto peso massimo Mike Whitehead.
Whitehead arriva all’incontro con circa 40 libbre in più del suo avversario, ma i suoi tentativi di assicurarsi un takedown non si concretizzano e dopo circa 2 minuti dall’inizio Lawal lo colpisce con un uno-due micidiale.
Whitehead cade a terra e il successivo ground and pound di King Mo costringe l’arbitro ad interrompere il match.
Ottima vittoria per Lawal che si conferma un interessante prospetto.
King Mo negli scambi in piedi ha però spesso abbassato la guardia mostrandosi fin troppo fiducioso, il suo striking è migliorato notevolmente, ma una scelta simile potrebbe rivelarsi pericolosa contro uno striker migliore di Whitehead; tuttavia fino ad ora i fatti gli danno ragione.
Durante la sua carriera King Mo ha combattuto nei pesi medi, massimi leggeri e nei massimi, e come da lui stesso affermato dopo l’incontro, si sente un “moneyweight”, vale a dire che la sua categoria di peso è quella dove ci sono più soldi.
Ronaldo “Jacarè” Souza ha debuttato con successo nella Strikeforce battendo facilmente il veterano Matt Lindland.
Con maggiore velocità, migliore stand-up e il suo strepitoso bjj, Souza ha dominato il match sottomettendo Lindland nel primo round.
Jacarè ha avuto la meglio negli scambi in piedi, mostrando miglioramenti e colpendo ripetutamente un Matt Lindland apparso piuttosto lento.
L’americano si è assicurato il primo takedown dell’incontro, ma una volta a terra Souza ha subito mostrato tutta la sua pericolosità.
Lindland si è difeso dal primo tentativo di armbar da parte di Jacarè, ed ha anche provato lui stesso a sottomettere l’avversario, ma il brasiliano è infine riuscito a chiudere il match con un triangolo di braccia.
Grazie a questa dominante prestazione Souza ha subito mostrato di avere tutte le qualità per essere considerato un degno contendente al titolo dei pesi medi. Dopo il match Jacarè ha annunciato di essere sbarcato in USA per rimanerci a lungo: “Adesso la Strikeforce è la mia nuova casa”.
Il co-main event della serata vedeva un rematch per il titolo dei pesi leggeri tra Gilbert Melendez e Josh Thomson.
Dopo la sconfitta patita ai danni di Thomsom, Melendez aveva ben impressionato conquistando il titolo ad interim dei pesi leggeri (titolo creato perchè Thomson a causa di alcuni infortuni non ha potuto prendere parte alle competizioni per più di un anno).
L’incontro inizia subito forte, Thomson non sembra accusare la “ruggine da ring” dovuta al lungo stop e negli scambi in piedi appare essere il fighter più rapido. Melendez dal canto suo non si tira in dietro e mostra essere l’atleta dotato di maggiore potenza.
La maggior parte dei 5 rounds si svolge in piedi e dalla seconda ripresa in avanti è Melendez a prendere il sopravvento. I due danno vita e scambi memorabili in piedi, che fanno di diritto entrare il match tra i migliori del 2009, ma spesso è “El Nino” ad uscirne vincitore, e i giudici lo premiamo consegnandoli il titolo grazie ad una meritatissima vittoria per Decisione Unanime (49-47, 49-46 e 49-46).
A fine match il nuovo campione dei pesi leggeri ha così commentato: “Volevo solo far meglio della volta scorsa. Josh è sicuramente l’avversario più duro che io abbia mai affrontato. Un fighter con le sue caratteristiche è il match up in assoluto più difficile per me e quello di stasera potrebbe benissimo essere il match più duro della mia carriera”.
Il main event della serata vedeva come protagonisti Cung Le, che tornava alle competizioni dopo un lungo periodo di inattività, e Scott Smith.
Il match era stilisticamente perfetto per favorire un ritorno con vittoria di Le, Smith è uno striker poco tecnico con un ground game limitato, ma Smith grazie al suo cuore è riuscito a sovvertire i pronostici della vigilia e ad aggiudicarsi la vittoria per TKO durante la terza ripresa.
Dopo più di 2 rounds di dominio grazie ai suoi ottimi calci, Le ha più volte mandato knock down l’avversario, Smith è riuscito nel terzo round a trovare il colpo decisivo con un potente gancio sinistro che ha fatto barcollare l’ex campione. Nell’assalto successivo un gancio destro manda Le al tappeto e il ground and pound successivo costringe l’arbitro Big John McCarthy ad interrompere il match.
Questo incontro ha fatto vedere alcuni dei limiti di Cung Le, se i suoi calci, anche quelli che poco si vedono nella MMA, sono risultati efficaci, lo stesso non si può dire della sua boxe apparsa poco fluida, il suo cardio lo ha abbandonato nel corso del secondo round e anche nel ground and pound ha mostrato poca incisività, un altro fighter sarebbe riuscito a chiudere il match nel primo round.
Le non ha comunque cercato scuse per la sconfitta e ha così commentato: “Mi ha colpito con un pugno. E’ stato migliore di me stanotte. Ho combattuto con il cuore e lui ha fatto lo stesso, a volte si vince a volte si perde…ho comunque fatto del mio meglio per vincere”
Smith entusiasta per la vittoria ha dichiarato:” E’ stato divertentissimo, è così che mi piace combattere. Mi ha picchiato per 2 round e mezzo, ma io ho la testa dura e finchè l’incontro non finisce sono sempre pericoloso, è per questo motivo che i miei incontri sono spettacolari. So che probabilmente non combatterò mai per la cintura, ma non mi interessa, io voglio solo combattimenti duri come quest’ultimo”.