Conor McGregor è davvero così forte oppure è solo un personaggio studiato a tavolino e protetto dalla UFC? Questa è la mia opinione a riguardo
Dopo la recente vittoria della cintura dei pesi leggeri, le discussioni riguardo Conor McGregor e le sue effettive capacità si sono moltiplicate in modo esponenziale. Infatti ieri, sempre su questo sito, è uscito un ottimo articolo rappresentativo dei detrattori del doppio campione, scritto dal mio collega Davide, una persona che sicuramente non apprezza molto l’irlandese, quindi, da fan di McGregor quale sono, mi è sembrato il caso di scrivere un pezzo in risposta, a rappresentare invece, chiunque sia un tifoso di Conor.
Conor Anthony McGregor debutta nella UFC da doppio campione della promozione inglese Cage Warriors, dopo aver sconfitto Dave Hill (12-4) prima e Ivan Buchinger (31-4) poi. Avversario al suo ingresso nell’Ottagono l’americano Marcus Brimage (7-7), un lottatore molto poco famoso ma che, al momento dell’incontro, si presenta con 3 vittorie consecutive. Risultato finale? Vittoria per KO in 67 secondi, con una precisione dei colpi del 60 %. Il secondo avversario sarebbe dovuto essere Andy Ogle, il quale però si fa male in allenamento e viene sostituito dal migliore Max Holloway, non ancora al picco delle sue potenzialità, ma che comunque dà filo da torcere a McGregor: questa volta l’irlandese vince per Decisione Unanime abbastanza dominante (30-27, 30-27, 30-26), a cui deve aggiungersi il piccolo dettaglio che Conor si sia strappato il legamento crociato anteriore, infortunio che lo obbligherà a star fuori per oltre 10 mesi.
Al rientro, Conor McGregor affronta il poco blasonato Diego Brandao, comunque una cintura nera di Brazilian Jiu Jitsu (da tanti ritenuto la kryptonite dell’irlandese), e sostituto dell’avversario originario Cole Miller, anche lui infortunato, e lo manda KO nel primo round, mandando in visibilio il pubblico irlandese.
Da qui la carriera di McGregor spicca il volo ed a UFC 178 affronta Dustin ‘The Diamond’ Poirier, un lottatore completo, contender nei pesi piuma. Anche qui ‘Mystic Mac’ porta a casa una vittoria per TKO nel primo round come, in realtà, aveva già predetto.
Dopo l’ennesima vittoria dominante, all’irlandese viene dato un incontro ‘cuscinetto’ contro Denis Siver, che viene distrutto nell’arco di due round.
Step successivo è il tanto desiderato incontro per il titolo, che sarebbe dovuto avvenire ad UFC 189, contro José Aldo. Tuttavia, 10 giorni prima dell’evento, Aldo dice di essersi rotto una costola (infortunio poi smentito da Dana White) e quindi viene sostituito da Chad Mendes, al tempo il chiaro peso piuma numero 2 al mondo. Così McGregor, dopo aver passato un training camp a prepararsi per uno dei più grandi striker della storia delle MMA, si ritrova a dover affrontare un ottimo wrestler (livello Division I) dalle mani pesanti. Ciononostante, e dopo essere stato portato a terra più volte, l’irlandese vince per TKO nel secondo round, laureandosi campione ad interim.
Finalmente, dopo una parentesi da allenatore contro Urijah Faber nella ventiduesima stagione di ‘The Ultimate Fighter’ ed uno sfiancante tour promozionale intorno al mondo, McGregor e Aldo finalmente si affrontano ad UFC 194: l’irlandese vince per KO in 13 secondi. Colpo fortunato? Difficile da credere, in particolare dopo aver visto McGregor prepararsi specificamente, nel backstage, per il colpo della vittoria.
Dopo essere diventato campione, piuttosto che difendere la cintura, Conor McGregor preferisce prendere la strada più difficile, cioè affrontare il detentore del titolo della categoria di peso superiore alla sua, cioè Rafael Dos Anjos. Tuttavia l’incontro, che si sarebbe dovuto tenere a UFC 196, non avviene, visto che RDA si rompe un piede in allenamento e viene sostituito da Nate Diaz, che accetta il combattimento mentre si trova in vacanza in Messico. McGregor, al debutto nei pesi welter, viene sottomesso nel secondo round, dopo aver trovato successo per lunghi tratti dell’incontro, durante il quale, però, Diaz riesce ad assorbire i colpi ‘come uno zombie’. Questione spesso dimenticata, ma che ritengo molto importante ai fini del risultato finale, è la grande differenza di peso tra i due lottatori: McGregor entra nella gabbia a circa 75 kg, Diaz attorno agli 82 kg.
Nonostante la sconfitta, la prima in oltre 5 anni, l’irlandese richiede a gran voce un rematch, sempre nei pesi welter, che avviene ad UFC 202: qui, dopo una battaglia di 5 round e tre knockdown mandati segno, McGregor vince via Decisione Maggioritaria.
Dopo essersi redento, Conor McGregor torna a puntare deciso la cintura dei pesi leggeri, finita ad Eddie Alvarez, lottatore ritenuto da tanti, me compreso, il test più duro della carriera dell’irlandese; molte persone si aspettavano un incontro combattuto: invece, ad UFC 205, si vede una prestazione dominante da parte di McGregor, che manda KO il campione nell’arco di due round, durante i quali manda a segno il 38% dei suoi colpi.
Una precisione fuori dal comune, uno striking eccellente ed un sinistro mortifero lo hanno portato al top.
Certo, il non aver ancora difeso la cintura dei pesi piuma è una questione difficilmente accettabile dai fans, ma sono convinto vi porrà rimedio quando ‘libererà’ la divisione della sua presenza, nel momento rilascerà il titolo.
Inoltre, sinceramente, non vedo tutta questa competizione: José Aldo e Max Holloway, nei pesi piuma, sono stati già battuti in maniera dominante, mentre Khabib Nurmagomedov, oltre ad essere molto propenso agli infortuni, è un grappler fantastico, ma uno striker quasi ‘amatoriale’, come definito da Anthony Pettis. L’unica minaccia che mi sembra davvero credibile mi sembra essere quella rappresentata da Tony ‘El Cucuy’ Ferguson e da Tyron Woodley, se la UFC decidesse di dare a Conor l’opportunità di diventare il primo nella storia delle MMA a diventare campione in tre differenti categorie di peso.
In poco più di tre anni, McGregor ha raggiunto risultati incredibili: principalmente l’essere il primo lottatore a potersi chiamare campione di due differenti classi di peso nello stesso momento e l’aver messo a ferro e fuoco i pesi piuma. Ora vuole una quota della UFC, che, nel corso del suo regno, ha portato a livelli mai visti prima.
Risultati che nessuno si poteva aspettare, se non lui stesso.