Robbie ‘Ruthless’ Lawler parla delle motivazioni dietro al suo regime di sparring molto leggero.
Robbie Lawler, attuale campione dei pesi welter della UFC, ha iniziato a combattere nel 2004, da adolescente, lottando per varie promozioni fra cui Strikeforce ed Elite XC e, nel corso della sua carriera, ha sviluppato un regime di allenamento molto particolare, grazie alla American Top Team, palestra che chiama casa da parecchi anni a questa parte, caratterizzato da un regime di sparring molto leggero.
Durante il podcast dell’ex lottatore Brendan Schaub, “The Fighter and the Kid”, ‘Ruthless’ ne ha parlato:
(Lo sparring ad inizio carriera) Ti serve perché non vuoi che qualcuno pronto a seguire questa strada, durante un incontro dica: ‘Non mi piace venir colpito’ oppure ‘Questa roba non mi piace affatto’. Io per un periodo non ho fatto sparring. Per 6 anni. A quel tempo pensavo tipo ‘Sono capace di lottare. Guarderò solamente questi ragazzi, li analizzerò e capirò mentalmente come stare in forma’. E per me ha funzionato abbastanza bene per un po’ di tempo. Questo mi è successo quando ero in Strikeforce e anche prima, quando ero in Elite XC e ICON. Non facevo sparring per nulla. Ho iniziato a non farlo da quando, ai tempi del Pride, facendo sparring, sono stato colpito troppo forte e mi sono venute le vertigini, da li mi sono detto ‘Ok, non farò più sparring per un po’
Robbie Lawler, sparring o meno, difenderà il suo titolo dall’assalto di Carlos Condit a UFC 195 il 2 gennaio 2016.