Sabato 21 aprile, nel corso dell’evento “Milano in the Cage 2“, Roberto Rigamonti affronterà Lorenzo Borgomeo in uno dei match più attesi della serata.
Rigamonti si trova di fronte l’avversario più duro mai affrontato in carriera nelle MMA, tuttavia l’ex pugile è conscio di quelle che sono le sue qualità ed in questa intervista rilasciata ai nostri microfoni, il fighter bergamasco ci ha rivelato quelle che sono le sue impressioni sul match di sabato. Buona lettura!
Ciao Roberto, come e dove ti sei preparato per questo match?
Ciao! Io sono di Bergamo, però adesso principalmente mi alleno a Cernusco Lombardone presso la Green Power Gym. E’ la stessa palestra nella quale insegno, che è il mio principale lavoro, ma riesco anche ad allenarmi bene perché adesso fortunatamente c’è un giro di atleti professionisti che vengono ad allenarsi da me come Alessandro Botti, Marvin Ademaj, Marco Motta e Cristian Binda. Poi da noi c’è anche un ex nazionale di lotta libera che mi dà una gran mano da quel punto di vista, quindi posso dire di essermi allenato bene per questo match.
Qual è stato il tuo percorso di avvicinamento agli sport da combattimento?
Ho iniziato nel ’90 con il Karate perchè ai tempi in provincia di Bergamo c’era solo quello. L’ho praticato per 3 anni e poi ho iniziato con il Sanda, facendo i primi match a contatto pieno all’età di 16 anni. In questa specialità ho disputato un totale di circa 20 incontri. Tuttavia il Sanda da noi non è molto popolare e diffuso, mentre io volevo avere la possibilità di gareggiare più spesso ed a livelli più alti. Sono quindi passato al Full Contact ma abbinandolo sempre al pugilato. In entrambe le specialità ho fatto un discreto numero di match a buoni livelli, nel Full Contact ho combattuto sempre da professionista e nel pugilato sono arrivato ad essere un prima serie. Poi il Full Contact da noi è entrato in crisi e sono quindi passato alla Kickboxing, poi al K-1 e per finire sono arrivato alle MMA che a mio modo di vedere sono lo sport del futuro e che mi hanno fatto tornare la voglia di combattere. Infatti nelle varie specialità ho fatto un totale di circa 80 match, combattendo anche in incontri internazionali a buoni livelli. Per cui non dico che quello che dovevo fare l’ho fatto, non sono “arrivato da nessuna parte” per dire una frase del genere, però mi ero già tolto delle soddisfazioni. Ero alla ricerca di nuovi stimoli per continuare a combattere e li ho quindi trovati nelle MMA.
Quindi quando è avvenuto il tuo passaggio alle MMA?
Con le MMA ho seriamente iniziato circa 3 anni fa. Sono soddisfatto del livello che ho ottenuto adesso, però ammetto che è stata davvero dura all’inizio. Per uno striker come me è stato proprio difficile introdurre la parte lottatoria nella mia routine. Nonostante io avessi fatto per molto tempo Sanda, il mio corpo si era ormai abituato a movimenti fatti esclusivamente per un match di colpi in piedi. E dato che io da subito mi sono impegnato per recuperare questo gap, all’inizio ho dovuto convivere un bel po’ con i diversi infortuni tipici del mondo della lotta. Tra i più fastidiosi cito quelli alle dita dei piedi, per non parlare di quelli alle orecchie! Poi va beh, allenandomi sono migliorato, tutto questo è passato ed adesso anche a terra me la cavo. Chiaramente io sono uno striker e punto sempre a combattere in piedi, però anche a terra adesso so dire la mia.
A questo proposito, ricordo infatti il match dell’anno scorso al Milano in the Cage, nel quale sei riuscito a gestire bene le fasi di lotta al suolo contro un grappler come Canonico
Si è vero, ho gestito bene alcune situazioni pericolose a terra. Purtroppo per l’accoppiamento stilistico tra noi due non ho fatto il match che avrei voluto, però sono riuscito a fare abbastanza bene a terra ed a portare a casa la vittoria. D’altronde l’incontro si fa in due, in piedi lui non ci voleva stare, quando mi avvicinavo si metteva in guardia schiena a terra e quindi il match si è combattuto per quasi tutto il tempo lì.
Sabato affronterai Lorenzo Borgomeo, uno degli atleti italiani più conosciuti. Cosa ne pensi del tuo avversario?
Lui è tosto e sarà sicuramente un avversario molto difficile. Provo grande rispetto nei suoi confronti, sia come persona sia come atleta. E’ un fighter molto completo, come ce ne sono pochi dalle nostre parti. Lui ha più esperienza per quel che riguarda le MMA però, come ho detto prima, a terra adesso posso dire la mia e per quel che riguarda lo striking ho un solido background alle spalle. Io ce la metterò tutta e vedremo cosa succederà. Non mi aspetto assolutamente un match facile e so che teoricamente sulla carta sono io lo sfavorito. Però devo dire che non mi dispiace arrivare al giorno della sfida senza i favori del pronostico, così ho anche meno pressione sulle spalle. Ad ogni modo io spero comunque di riuscire a far divertire il pubblico, per il resto io e Borgomeo nella gabbia ce la giocheremo.
Prima ci hai detto che ti alleni con Marvin Ademaj. Hai visto il suo match contro Borgomeo all’ultimo Slam FC? C’è qualcosa che hai visto in quell’incontro, o qualcosa che ti ha detto Marvin, che ti potrebbe tornare utile questo sabato?
Si, ho guardato il match con interesse e grazie al video ora so meglio come si comporta Borgomeo. Però chiaramente ogni incontro ha la sua storia, quindi io guardo con attenzione i video ma solo fino ad un certo punto. Per esperienza personale, posso dire che la cosa peggiore che si può fare è inquadrare completamente in un determinato modo un avversario prima del match. Perché poi può essere che il giorno dell’incontro le cose cambiano e si rimane fregati. Marvin tra l’altro ha caratteristiche diverse dalle mie e Lorenzo si è adattato al suo stile nel loro match. Vedremo sabato come si comporterà con me.
Grazie mille per la disponibilità Roberto, in bocca al lupo per sabato!
Grazie a voi e crepi il lupo! Ne approfitto per ringraziare tutti quelli che mi hanno aiutato in questa preparazione: Clod Alberton, Luca Pizzamiglio per il bjj, Alessandro Botti, Marco Motta, Marvin Ademaj e Danilo Bignone che mi dà una gran mano con la lotta libera.