16.000 spettatori presenti nella città delle stelle Hollywoodiane. Siamo a Los Angeles e l’evento è il 104: “Machida vs Shogun”.
Alcuni degli incontri preliminari vengono trasmessi in chiaro su SpikeTV, per cui andiamo a descrivere quanto avvenuto nella totalità degli incontri trasmessi.
Si inizia con..
Antoni Hardonk vs Patrick Barry
Ad affrontarsi sono 2 strikers molto potenti ed entrambi bravi ad usare le gambe. Quello che ne viene fuori è un buon incontro, combattutto interamente in piedi, dal quale Barry esce vittorioso per TKO alla esatta metà del secondo round. La vittoria appare meritata. Seppur di gambe i due sembravano equivalersi, Barry ha mostrato una migliore tecnica pugilistica e delle braccia molto veloci e pesanti. Per capire quanto pesanti, basta sapere che a mandare al tappeto Hardonk è stato un potente Jab. Una volta a terra, l’atleta visibilmente “confuso” viene sconfitto con un reattivo ground & pound.
Il secondo match trasmesso in chiaro è:
Stefan Struve vs Chase Gormley
Un incontro veloce, che vede il ventunenne Struve molto aggressivo. Il match finisce al quarto minuto del primo round, quando il giovane atleta di 211 cm passa agevolmente da una top position ad un triangolo con schiena a terra, che obbliga Gormley alla resa per sottomissione.
18-3-0 quindi per il giovane olandese che dimostra di essere un avversario molto ostico e completo sia in striking che grappling.
Nota di “colore” del match: l’arbitro Yamasaki con dei vistosi guantini in lattice viola!
Il successivo ed ultimo match trasmesso dell’undercard è:
Ryan Bader vs Eric Shafer
Bader, come sottolineato in telecronaca, è un’atleta atipico in quanto usa le sue grandi abilità nel wrestling per rimanere in piedi. Un po come ora fa Josh Koscheck o come a suo tempo faceva il grande Chuck Liddell.
L’incontro inizia con un primo round interamente dominato da Bader che mette a segno tre o quattro colpi pesantissimi e un bellissimo takedown, senza però riuscire a chiudere l’incontro a causa di una resistenza ai colpi di Shafer fuori dal normale.
Buon livello mostrato dai due nei successivi due round, decisamente più equilibrati, ma comunque a favore di Bader, che vince per decisione unanime il match (30-27, 30-26, 30-27).
A questo punto inizia la PayPerView ed il primo incontro trasmesso è quello tra
Anthony Johnson vs Yoshiyuki Yoshida
Un match sul quale non c’è molto da dire, in quanto Johnson vince per KO dopo appena 41 secondi. Atleta dallo striking molto pesante, agevolato anche da un fisico che potrebbe benissimo competere con atleti di due categorie di peso superiori. Un pericoloso contender nella categoria dei pesi welter.
A questo punto arriva il momento di
Joe Stevenson vs Spencer Fisher
Il primo round vede uno Stevenson più attendista del solito e molto elusivo che si aggiudica la ripresa lavorando molto bene di gambe e chiudendo i primi 5 minuti portando l’avversario a terra e dominandolo con ground£ e tentativi di rear naked choke.
Nel secondo round Fisher sembra prendere un po meglio le misure dell’avversario e, approfittando della guardia speculare tra i due, mette a segno buoni low kick interni, ai quali però Stevenson ribatte con un takedown riuscito e un buon lavoro a terra. Dopo un tentativo di leg lock malriuscito da parte di Joe “Daddy”, questo continua a lavorare in ground£, soprattutto di gomiti. Gomiti attraverso i quali, dopo aver bloccato un braccio di Fisher con una gamba e l’altro tra il collo ed il suo braccio, riesce a portarsi a casa l’incontro per sottomissione (colpi).
A questo punto a seguito degli incontri piuttosto veloci trasmessi in precedenza, viene mandato in onda un preliminare:
Yushin Okami vs Chael Sonnen
Un incontro che non in molti si aspettavano che vede Sonnen portarsi a casa tutti e 3 i round (30-27, 30-27, 30-27) con una certa facilità.
Entrambi combattono col destro avanti. Chael impone ad Okami un ritmo decisamente pressante. Avanza costantemente e colpisce con una frequenza molto elevata. Questo “spiazza” Okami che non riesce mai a trovare le giuste contromisure, limitandosi a counterstrikare, con uno striking molto pulito e composto ma, a mio parere, troppo elementare. Soli colpi dritti e 2 sole tecniche: jab o jab + opposto.
Sonnen compie anche diversi takedowns, non riuscendo però mai a tenere a terra il giapponese, che dimostra una notevole forza fisica.
L’incontro finisce dunque per decisione unanime a favore di Sonnen. La dirigenza UFC sarà probabilmente contenta, dato che ora ha un valido motivo per non concedere una title shot ad Okami. Title shot che finora, invece, si sarebbe meritato.
Il match successivo è quello tra
Gleison Tibau e Josh Neer
Il classico match che vede opposti un’atleta molto bravo nei takedown e un altro molto più a suo agio nello stand up.
Tibau porta una serie impressionante di takedowns (di cui due o tre veramente da highlights) non riuscendo poi però a sfruttare le posizioni dominanti a terra. Un po perchè Neer si difende bene con una guardia molto attiva e buone butterfly guards e un po perchè sembrava visibilmente intimorito dagli up kick dell’avversario.
Un match che vede quindi Tibau in vantaggio per i takedowns e un Neer migliore nelle fasi in piedi. Vittoria comunque meritata per l’atleta dell’American Top Team che si porta a casa una decisione unanime per 30-27, 30-27, 29-28.
Si arriva dunque al co-main event:
Cain Velasquez vs Ben Rothwell
Questa era probabilmente la prova della verità per Velasquez. Prova che viene superata agevolmente.
Rothwell non è di certo l’ultimo arrivato. Ha un’esperienza molto importante. Arrivava con un record di 30-6-0 e con 14 combattimenti vinti negli ultimi 15. Nel suo record vanta vittorie di grosso calibro (Ricco Rodriguez, Krzysztof Soszynski e Roy Nelson su tutte). Tutto ciò però non è bastato.
Velasquez domina il match dal primo all’ultimo minuto, imponendo i suoi takedowns, lavorando bene l’avversario non facendolo rialzare e imponendo un ground£ pesante e pressante.
L’incontro sarebbe potuto benissimo finire nel primo round, ma Mazzagatti ha preferito far continuare il match, stoppandolo però poi nel secondo round in una fase quantomeno dubbia. Questo stop verrà ampiamente criticato da Dana White in conferenza stampa, ma nulla toglie alla prova impressionante di Velasquez che non è mai stato in difficoltà.
A questo punto la categoria heavyweight ha un altro importante contender per il titolo.
Arriva quindi il momento dell’incontro più atteso della serata..
Lyoto “The Dragon” Machida vs Mauricio “Shogun” Rua
Il vero interrogativo di questo match era: Shogun sarà ritornato ai livelli che gli competono, dopo i 3 gravi infortuni, oppure no? In caso di risposta negativa il pronostico sarebbe andato tranquillmente a favore di Machida. In caso di risposta positiva invece, sarebbe stato molto equilibrato, se non a favore del giovane atleta della Chute Boxe.
L’incontro dura 5 lunghe riprese. I ritmi sono decisamente bassi. Mi sento di dire non a causa di Shogun che sappiamo essere uno striker aggressivo, ma a causa di Machida che esaspera la sua elusività.
Incontro che vede Rua adottare una strategia molto intelligente (o almeno quando questa strategia viene adottata da Machida, viene così definita), non pressando l’avversario, che fa del counterstriking il suo punto di forza, ma mantenendo costantemente l’iniziativa, essendo sempre a lui a tirare il primo colpo e ad avanzare verso l’avversario.
Rua mette a segno una serie consistente di low kicks e middle kicks (tra l’altro con un grandissimo timing. quasi sempre anticipando i calci dell’altro brasiliano) che gli fanno, a mio parere, vincere i primi 3 round. Seguono un quarto e un quinto round molto più difficili da giudicare, che potrebbero senza troppi scandali essere assegnati all’uno o all’altro. C’è però da dire che un match in UFC va giudicato ufficialmente sotto questi criteri: Effective striking (Rua ha messo a segno molti più calci), Grappling (non ce n’è stato), Aggression (è una parola che Machida non credo conosca) e Octagon Control (questa è l’unica voce nella quale si sono equivalsi). Per cui i commentatori, il pubblico e Rua stesso rimangono sbigottiti quando arrivati al momento della decisione dei giudici il risultato finale è una decisione unanime a favore di Machida per 48-47, 48-47, 48-47.
Dopo questa “bizzarra” decisione da parte dei giudici, Dana White ha subito dichiarato che ci sarà un immediato rematch tra i due ma, a parer mio, il furto rimane.
Gli altri incontri dell’ undercard non trasmessi hanno visto Jorge Rivera battere Rob Kimmons per TKO alla terza ripresa e Kyle Kingsbury vincere su Razak Al-Hassan per decisione (29-28, 28-29, 29-28).
Non ci rimane che salutarci e darci appuntamento dunque al prossimo evento inglese a Manchester, sabato 14 novembre per l’UFC 105.