Salve a tutti, dopo un po’ di assenza riprendono gli articoli sulla preparazione fisica generale del fighter e lo fanno con una qualità (o meglio due, come vedremo) fondamentale nel combattimento moderno: la velocità.
Con “velocità” intendiamo la capacità di eseguire correttamente un movimento nel più breve tempo possibile, oppure la capacità di eseguire il più gran numero di movimenti identici o differenti in un dato tempo.
Il termine velocità è più propriamente riferito ai movimenti ciclici di spostamento nello spazio (pensate a una fase di studio o di movimento in clinch), la parola rapidità invece riguarda espressamente dei movimenti segmentari (pensate a colpi quali calci e pugni).
Velocità e rapidità sono qualità MUSCOLARI, ma nella maggior parte delle attività sportive sono combinate con un’altra qualità essenzialmente NEUROLOGICA , cioè la rapidità di reazione che è la qualità che permette di iniziare un’azione o una risposta motoria che segua il più rapidamente uno stimolo percettivo. Considerando un gesto veloce si delinea allora la seguente successione:
Rapidità di reazione
1. Ricezione stimolo
2. Invio al sistema nervoso centrale
3. Codificazione dello stimolo
4. Scelta della risposta
5. Invio dal s.n.c. agli effettori
Velocità
6. Esecuzione meccanica del gesto
7. Feedback (controllo della correttezza del gesto, svolto
sempre dai nervi e dal cervello)
Alla luce di questa sequenza possiamo dire che la velocità è data dal tempo di trasformazione del segnale nervoso in contrazione muscolare più il tempo di contrazione stesso.
L’allenamento della velocità deve basarsi sui seguenti parametri:
1. Tipo di esercizio: esercizi ben conosciuti dall’atleta che consentano di concentrarsi sulla velocità e non sulla precisione. E’ bene che siano vicini ai gesti tecnici tipici dell’attività sportiva praticata.
2. Modalità di esecuzione: esercizi che consentano delle ripetizioni ad un ritmo massimale.
3. Carico esterno: fino al 40% del massimale.
4. Velocità di esecuzione: dall’ 80% al 120% della velocità massimale.
5. Numero ripetizioni: Fino all’esaurimento relativo, vale a dire tale da mantenere una velocità costante fino al termine della singola ripetizione.
6. Numero di serie: all’insorgere della fatica occorre smettere l’allenamento della velocità.
7. Respirazione: naturale.
8. Recupero tra le serie: totale e di tipo attivo (generalmente con l’inserimento di esercizi di mobilità articolare). La durata del recupero sarà abbastanza lunga, almeno 3’.
9. Recupero tra gli allenamenti: totale.
Per quanto riguarda l’allenamento della rapidità di reazione, occorre innanzi tutto distinguere i diversi tipi di reazione:
– SEMPLICE: data da uno stimolo conosciuto e una seguente risposta conosciuta. Es: al via del coach, il fighter esegue il più velocemente possibile una proiezione del partner.
– COMPLESSA:
a) stimolo sconosciuto, risposta conosciuta (es: indietreggiare per evitare un attacco);
b) stimolo conosciuto, risposta sconosciuta (es: di fronte ad uno stesso attacco eseguire ogni volta una controtecnica diversa);
c) stimolo sconosciuto, risposta sconosciuta (es: opporre una difesa qualsiasi di fronte ad un attacco non precedentemente specificato)
Per esercitare la rapidità di reazione occorre utilizzare delle esercitazioni che prevedano stimoli diversi per abituare il fighter ad una variabilità sempre maggiore di situazioni. Si inizia prima ad allenare la reazione in assenza di stimolo, che viene inserito una volta affinato il gesto di reazione e in seguito complicato. Più si complica lo stimolo tanto più si abitua il soggetto a reagire rapidamente. In ultimo livello si può aumentare progressivamente la frequenza di stimoli, inserirne di improvvisi e aumentare le risposte a dati stimoli.
L’articolo è finito, andate ad allenarvi ora! Vi saluto ricordandovi di non fare da soli se volete buoni risultati, ma di farvi sempre seguire da un allenatore.
A presto con un nuovo articolo sull’allenamento.