Muhammad Ali, il più grande pugile di tutti i tempi, si è spento nella notte all’età di 74 anni, dopo una lunga battaglia con il morbo di Parkinson
“The People’s Champion”, Muhammad Ali, il più grande pugile di tutti i tempi, nonché figura trascendentale a livello culturale, è morto all’età di 74 anni. A darne l’annuncio una dichiarazione ufficiale del portavoce della famiglia Bob Gunnell.
Come noto, Ali stava combattendo da 32 anni con il morbo di Parkinson ed era stato ricoverato in ospedale giovedì, in seguito ad alcuni scompensi respiratori.
Muhammad Ali, nato come Cassius Clay il 17 gennaio 1942, è stato uno degli atleti più riconoscibili di tutti i tempi e, nel corso degli anni ha dominato la scena mondiale pugilistica, vincendo nel 1960 la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Roma nella disciplina in cui poi sarebbe diventato campione del mondo, per la prima volta, nel 1964, sconfiggendo Sonny Liston.
Leggendari, inoltre, i suoi incontri con George Foreman, avvenuto nel 1974 e passato alla storia come ‘Rumble in the Jungle’, e con Joe Frazier, avvenuto nel 1975 e passato alla storia come ‘Thrilla in Manila’.
Muhammad Ali, oltre ad uno stile di combattimento che ha segnato le future generazioni, era anche un esperto nel ‘Trash Talking’ ed abilissimo nel creare interesse attorno a qualsiasi suo combattimento. Sotto questo punto di vista, è stato il precursore di personaggi come Chael Sonnen e Conor McGregor, che hanno portato questo stile anche nel mondo delle MMA.
Lontano dal ring, Ali è stato fortemente attivo a livello di parità di diritti umani. Il suo rifiuto di imbracciare le armi per andare a combattere nella guerra del Vietnam, così come il fatto di essere stato il primo atleta di colore ad affrontare l’establishment del tempo, lo hanno reso una figura leggendaria.
Diagnosticato con il morbo di Parkinson nel 1984, tre anni dopo il suo ritiro ufficiale, ha combattuto strenuamente contro la malattia per oltre tre decenni.
Nel mondo delle MMA, tantissimi lottatori, come Conor McGregor, Anderson Silva e Jon Jones, e non, come Dana White, lo ritengono una leggenda ed un modello da seguire.
A riguardo, particolarmente significative le parole di White, che ha detto ad ESPN:
Penso che Muhammad Ali abbia cambiato per sempre il volto gli sport da combattimento. Tanta gente non aveva personalità al tempo. Era carismatico. Era incredibile. Era conosciuto in tutto il mondo – una delle persone più conosciute di sempre. In casa mia, ora, ci sono tantissime opere d’arte di Muhammad Ali. Chiunque sia in qualche modo legato al mondo degli sport da combattimento, penso sia un fan di Ali.