La comunità delle MMA piange la perdita di una delle sue legende, Kevin Randleman, morto giovedì notte all’età di 44 anni.
Kevin Randleman, leggenda dello sport ed ex campione dei pesi massimi UFC, è morto all’età di 44 anni giovedì notte a causa di un’insufficienza cardiaca dopo essere stato ricoverato in ospedale per una polmonite.
Jeremy Botter, di Bleacher Report, è stato il primo ad annunciare il decesso, via Twitter.
Randleman, soprannominato “The Monster” per la sua stazza fisica, prima di intraprendere una carriera nella MMA è diventato famoso per i risultati ottenuti nel mondo del wrestling collegiale, dove ha vinto per due anni il titolo nazionale frequentando la Ohio State University.
Dotato di capacità fisiche come pochi, nel 1996 ha debuttato nelle MMA e, sotto la tutela di Mark Coleman, attuale Hall Of Famer della UFC, ha trovato successo immediato, vincendo 12 dei suoi primi 15 incontri ed il titolo dei pesi massimi UFC, ottenuto sconfiggendo Pete Williams a UFC 23.
Tuttavia, Randleman è passato alla memoria dei fans grazie al periodo passato in Giappone, dove ha combattuto per la storica promozione Pride FC. In particolare, scritti nella storia sono i suoi incontri con Mirko “Cro Cop” Filipovic, mandato KO in meno di due minuti, risultato che gli ha permesso di vincere i premi di “Upset of the Year” e “KO of the year”, e con Fedor Emelianenko, quasi sconfitto con un suplex tanto brutale quanto leggendario, prima di venire sottomesso da una kimura del russo.
In seguito a quel periodo, Randleman ha continuato a combattere fino al 2011, senza ottenere grandi risultati, compilando un record di 3 vittorie ed 11 sconfitte, per un record a fine carriera di 17-16.
Lascia moglie e tre figli.