Sabato 4 maggio, al Palasesto di Sesto San Giovanni (MI) si è tenuto l’evento Milano in the Cage 3, organizzato dal circuito Born To Fight in collaborazione con la FIGMMA. La manifestazione si è rivelata un successo sotto ogni punto di vista compreso il botteghino: i circa 2.000 spettatori presenti non hanno fatto registrare il tutto esaurito ma hanno ugualmente contribuito a regalare una cornice infuocata alla serata.
L’aspetto organizzativo ha superato anche l’evento del 2012: una gabbia regolamentare per gli standard internazionali, 3 maxischermi sui quali venivano proiettate in tempo reale le ottime riprese dei match ed uno streaming video per coloro i quali non poteva essere presenti sul posto hanno offerto la giusta qualità ricercata da un’organizzazione come il Milano in the Cage.
Nel corso della serata ci sono stati diversi ospiti d’onore: Marco Santi, il quale è venuto a Milano per scusarsi di quanto avvenuto nel corso dell’evento SLAM FC dello scorso 1 maggio, e soprattutto la leggenda Renato “Babalu” Sobral che, trovandosi in Italia per alcuni stage, ha deciso di prendere parte alla serata come guest star ed ha rilasciato alcuni pareri positivi su quanto da lui visto a Milano.
La coreografia è stata inoltre arricchita dalle ragazze del noto locale Pepe Nero, 10 splendide donne che si sono fatte a più riprese fatte apprezzare dal pubblico del Palasesto.
Degna di menzione anche la presa di posizione dello staff di Milano in the Cage a favore dei diritti degli animali: Claudio Alberton è infatti entrato nel luogo dei combattimenti in compagnia di 2 Staffordshire, esprimendo sdegno per i combattimenti clandestini tra cani e più in generale per chi viola i diritti degli animali.
A Milano in the Cage 3 era inoltre presente un desk della sezione milanese di ANIMARE, O.N.L.U.S. nata da un gruppo di volontari che da anni opera in attività legate alla difesa degli animali e dei loro diritti, che ha offerto la possibilità di adottare cani che attualmente si trovano nei canili della zona.
E’ stato quindi più volte ribadito il concetto: “La gabbia è un luogo destinato all’uomo, il quale sceglie di combattere senza costrizioni dall’esterno e, a differenza degli animali sfruttati in combattimenti clandestini, è consapevole di quello che sta facendo.”
Se a questo aggiungiamo le interviste post match a cura di Alex Dandi, 13 incontri di MMA (i primi 5 con due round da 5 minuti, gli ultimi 8 al meglio dei 3 round da 5 minuti ciascuno), un main event già destinato ad entrare nella storia ed un palazzetto con un tifo da stadio, è facile pensare che, dopo quanto già fatto nel 2012, anche quest’anno il Milano in the Cage 3 si candidi fermamente al ruolo di miglior evento di MMA del 2013.
KOTARLIC BATTE CELOTTO IN UN MATCH STRATOSFERICO
Se la sfida tra Filip Kotarlic ed Alex Celotto non ha offerto il miglior spettacolo mai visto in Italia, allora poco ci manca. Tornato a combattere dopo un periodo sabbatico di circa un anno, Alex Celotto ha iniziato il match con un’aggressività ed una carica agonistica quasi irripetibili. Celotto è stato infatti in grado di mandare Knock Down Kotarlic in due occasioni e continuare la sua offensiva in ground and pound senza offrire mai un secondo di pausa al suo avversario. Kotarlic è inizialmente andato in netta difficoltà ma ha mostrato una resistenza ed un coraggio fuori dal comune, riuscendo a sopravvivere alle iniziali fasi difficili del match. Nel corso della prima ripresa Celotto ha anche colpito con una ginocchiata al viso il suo avversario quando quest’ultimo si trovava a terra. Tuttavia il colpo non ha recato danni gravi a Kotarlic, l’arbitro l’ha valutato come non intenzionale e si è quindi tornati a combattere. Celotto “indiavolato” nello striking ha continuato ad esserlo anche nel grappling, effettuando due spettacolari takedown ai danni di Kotarlic e continuando a colpire in ground and pound senza sosta. A meno di due minuti dal termine della prima ripresa, l’incontro ha però improvvisamente cambiato direzione. Kotarlic da schiena a terra riesce a ribaltare la posizione ed inizia subito a colpire Celotto dall’interno della sua guardia, difende un tentativo di armbar e continua con la sua offensiva fino al termine della ripresa infliggendo diversi danni al suo avversario. Celotto, conosciuto per la qualità della sua preparazione e del suo cardio, sembra affaticato. Kotarlic è anch’egli stanco per i numerosi colpi subiti ma appare più fresco ed a inizio secondo round ottiene subito un takedown. Da qui colpisce ripetutamente in ground and pound arrivando ad ottenere anche la monta. Celotto ribalta la posizione e cerca un armbar ma Kotarlic difende e continua a mantenere il controllo del round colpendo il suo avversario con un incessante ground and pound. Pochi secondi prima del termine della ripresa, Kotarlic cerca un armbar, Celotto si difende ma batte una frazione di secondo dopo la sirena di termine del round. Inizialmente l’atleta dell’Accademia Kama pensa d’aver vinto, tuttavia l’arbitro fa sapere che non è così ed i due atleti vanno ai loro angoli in preparazione al terzo e decisivo round. Dopo il minuto di pausa, Alex Celotto non riesce però a tornare a combattere per la terza frazione e la vittoria va quindi meritatamente a Filip Kotarlic.
Questa sfida, come già detto una delle migliori mai viste nel nostro paese, ci lascia con due certezze: Alex Celotto, il quale dopo questo match ha fatto sapere di aver deciso di ritirarsi definitivamente, è stato uno degli atleti più discussi nel panorama delle MMA nostrane ma certamente uno dei più spettacolari, attesi e corretti dentro la gabbia. E’ sempre un peccato per un atleta ritirarsi con una sconfitta, tuttavia, dopo un match come quest’ultimo, Celotto non ha nulla da recriminare a se stesso.
L’altra certezza è invece rappresentata da Filip Kotarlic: ragazzo giovane di ottime speranze che, oltre ad un ottimo bagaglio tecnico, in questo incontro ha messo in mostra un cuore ed una determinazione di primissimo piano. Siamo sicuri che queste qualità contribuiranno a renderlo sin dal prossimo match uno degli atleti principali nel panorama delle MMA italiane.
Fotografie a cura di Giada Cerullo
RIGAMONTI PER TKO SU GRANDIN
Fotografie a cura di Giada Cerullo
Roberto Rigamonti ha battuto il francese Sebastian Grandin mettendo per l’ennesima volta in mostra il suo KO power. Nella prima ripresa gli atleti iniziano scambiando forte, Grandin cerca un takedown ma Rigamonti difende e, stabilizzatosi nella mezza guardia di Grandin, continua a colpire il suo avversario per buona parte della ripresa. Nel secondo round il francese sembra avere preso le misure in piedi e, sfruttando il proprio maggiore allungo, colpisce Rigamonti con diversi calci. All’improvviso Rigamonti riesce però a raggiungerlo con un potentissimo gancio che lo manda al tappeto, da qui l’azione dell’italiano in ground and pound è immediata e poco dopo arriva lo stop dell’arbitro. KO spettacolare per Rigamonti che con questo successo su un avversario internazionale si conferma uno dei migliori pesi welter in circolazione nel nostro paese.
CAPUSELLA SU TERGUI PER DECISIONE
Fotografie a cura di Giada Cerullo
Massimo Capusella ha battuto Ouadia Tergui dopo 15 minuti combattuti a varie distanze. Nelle prime due riprese Capusella, vista la pericolosità mostrata dal suo avversario nelle fasi di striking, sceglie di portare il match a terra dove controlla l’azione migliorando la propria posizione e colpendo continuamente in ground and pound con un ampio uso delle gomitate. La terza ripresa si combatte in piedi ma, forse anche a causa della stanchezza, i ritmi non sono altissimi. In un paio di occasioni Tergui continua con la sua offensiva anche dopo il termine della ripresa ma questo più per foga agonistica che per scorrettezza. Al termine del match Capusella ha infatti compreso i motivi di queste azioni ed elogiato i pregi del suo avversario.
Ouadia Tergui, arrivato come sostituto di Rafael Torres con pochissimo preavviso, si è infatti comportato bene in questa sfida. La superiorità di Capusella a terra è stata evidente, tuttavia il ventunenne marocchino ha messo in mostra un ottimo striking che ha più volte messo in difficoltà il suo esperto avversario.
Al termine dell’intervista finale si è registrato un momento curioso e probabilmente mai accaduto nella scena delle MMA italiane. Capusella ha difatti chiesto la mano alla sua fidanzata, e madre di suo figlio, in mezzo alla gabbia. Il fatto ricorda molto quanto accaduto ad UFC ON FOX 7 ma è stato lo stesso Capusella a dire di non interessarsi alla similitudine: “So che quello che sto per fare l’ha già fatto Benson Henderson poco tempo fa, tuttavia voglio chiedere di sposarmi a mia moglie e questo è per me il momento migliore per farlo”.
ADEMAJ BATTE DUDIC AI PUNTI
Fotografie a cura di Giada Cerullo
15 minuti duramente combattuti quelli tra Marvin Ademaj e Nicolai Dudic. Nella prima ripresa Ademaj è più mobile in piedi e colpisce con diversi calci il suo avversario, il quale riesce però a chiudere la distanza e portare Ademaj dapprima in clinch contro la gabbia e poi al tappeto. Schiena a terra Ademaj cerca con continuità diverse sottomissioni, specialmente armbar e triangoli, ma Dudic riesce sempre a difendersi uscendo da questi tentativi di sottomissione anche slammando il suo avversario. Nel corso della seconda ripresa, Ademaj difende meglio i takedown di Dudic ed arriva vicino a chiudere un armbar al termine del round. La terza ed ultima ripresa vede alcuni scambi in piedi, nei quali Ademaj è il fighter più mobile e tecnico, mentre Dudic appare quello più potente. Sfida dura ed equilibrata, tuttavia al termine del tempo regolamentare Marvin Ademaj si aggiudica una meritata vittoria per Decisione Unanime.
BOTTI SU D’AURIA PER GROUND AND POUND
Fotografie a cura di Giada Cerullo
Alessandro Botti ha battuto Leonardo D’Auria per TKO (colpi) nel corso della prima ripresa. Dopo un’iniziale fase di scambi in piedi piuttosto equilibrata, Botti cerca ed ottiene un takedown contro la gabbia. D’Auria torna in piedi ma Botti riesce nuovamente a portarlo al tappeto. Schiena a terra D’Auria cerca una Kimura, Botti riesce però a difendersi ed a passare in posizioni dominanti, prima la schiena e poi la monta, da dove fa partire un’incessante offensiva in ground and pound. I colpi di Botti sono numerosi e potenti, D’Auria tuttavia non si arrende e questo gli costa una discreta punizione dal punto di vista dei colpi subiti. Come detto, D’Auria ha subito numerosi colpi tuttavia all’atleta del Team Ligorio non si erano spente le luci ed ha continuamente fatto vedere di difendersi attivamente, cosa che ha ritardato l’intervento dell’arbitro. Complimenti a D’Auria per il cuore mostrato e complimenti anche ad Alessando Botti per l’ottima vittoria. Vittoria che siamo sicuri darà morale all’atleta milanese in vista del suo prossimo match previsto per il 18 maggio a Seregno nel corso dell’evento La Notte dei Campioni.
ALEN AMEDOWSKY PER TKO DOPO POCHI SECONDI
Fotografie a cura di Giada Cerullo
Match lampo quello tra Alen Amedowsky e Roberto Fantasia. Amedowsky mette subito a segno un destro pesante che manda Knock Down Fantasia, l’azione continua con un breve ground and pound fino all’arrivo dello stop arbitrale. Fantasia era in netta difficoltà ma ancora cosciente e per questo si lamenta con l’arbitro per lo stop affrettato. Amedowsky si lamenta invece con l’ufficiale di gara per aver fermato troppo tardi il match. Un paio di secondi in più, come chiesto da Fantasia, avrebbero forse potuto toglierci ogni tipo di dubbio. La decisione dell’arbitro può comunque ritenersi corretta, in quanto Fantasia era in effetti inizialmente andato Knock Down. Vista la controversia, un rematch tra i due atleti potrebbe essere interessante dato che Fantasia arrivava a questa sfida imbattuto ed Amedowsky ci ha fatto vedere di avere delle mani pesantissime che lo rendono di diritto uno dei pesi massimi-leggeri più temuti in circolazione.
DA SILVA SI ARRENDE CONSEGNANDO LA VITTORIA A SARONNI
Fotografie a cura di Giada Cerullo
Finale con controversia quello tra Valerio Saronni ed Anderson da Silva. Saronni inizia bene il match, mettendo il luce la sua superiorità nella lotta in piedi con un ottimo takedown. Da Silva non si fa però cogliere impreparato, cercando di sottomettere il suo avversario con una ghigliottina. Dopo essere tornati in piedi, la situazione si ripete ma questa volta Saronni, dopo essere uscito dal tentativo di ghigliottina, cerca una kimura. Da Silva si libera ed i due ritornano a scambiare in piedi. Saronni cerca l’ennesimo takedown, tuttavia questa volta Da Silva lo intercetta con una potente ginocchiata che lo colpisce al viso mandandolo knock down al tappeto. Da Silva continua quindi la sua offensiva con il ground and pound fino a quando Saronni non ribalta la posizione, chiudendo il round con gomitate dalla posizione di controllo laterale. Nella seconda ripresa accade il “fattaccio”: Saronni ottiene il takedown e durante un ribaltamento posizionale (quello che si vede nella foto di qui sopra), Da Silva perde il paradenti. L’atleta brasiliano chiede quindi all’arbitro di interrompere l’incontro per rimettersi il paradenti, l’arbitro dice che lo farà alla prima occasione statica del match e, dopo aver sentito questo, Da Silva batte sulla schiena di Saronni. Polemiche dopo il match da parte dell’angolo di Da Silva che chiedeva uno stop momentaneo solo per rimettere il paradenti, tuttavia la decisione dell’arbitro è stata a nostro avviso corretta. Il regolamento dice infatti che, se un atleta perde il paradenti, questo gli verrà riconsegnato solo in occasione della prima fase statica del match.
VITALI PER GHIGLIOTTINA SU SPALLITTA
Fotografie a cura di Giada Cerullo
Luca Vitali e Raffaele Spallitta tornavano ad affrontarsi dopo il match dello scorso novembre a Varese in the Cage. In quell’occasione Vitali ebbe la meglio dopo 3 round combattuti ad alti ritmi e con diversi capovolgimenti di fronte. Questa volta l’atleta del Team Stabile ha invece chiuso in fretta la pratica. Vitali ha difatti iniziato colpendo con un forte destro Spallitta e continuando la sua azione offensiva con uno spettacolare takedown direttamente in side control. Spallitta ha quindi cercato di tornare in piedi, nel farlo ha tuttavia lasciato scoperto il collo e Vitali non si è quindi fatto sfuggire l’occasione per cercare una ghigliottina. Una volta tornati a terra Spallitta ha quindi provato a resistere ma dopo pochi istanti si è dovuto arrendere alla sottomissione del suo avversario.
GRACIE SU CASTORINA PER DECISIONE
Fotografie a cura di Giada Cerullo
Roggan Gracie ha avuto la meglio su Marco Castorina per Decisione Unanime. Il brasiliano ha dominato la sfida, portando il match a terra in entrambe le riprese, colpendo il suo avversario in ground and pound e cercando diversi tentativi di sottomissione per tutti i 10 minuti dell’incontro. Solo il cuore e la forza di volontà di Castorina gli hanno impedito di chiudere la pratica prima del limite. Complimenti a Gracie per la vittoria ma altrettanti complimenti vanno a Castorina il quale ha affrontato con poco preavviso un membro della famiglia Gracie, la sua cintura viola di Brazilian Jiu Jitsu vale doppio, resistendo stoicamente fino al termine dell’incontro.
PATERNO’ SU IULIANO NEL SECONDO ROUND
Fotografie a cura di Giada Cerullo
Battendo Simone Iuliano, Stefano Paternò ribadisce il risultato della loro prima sfida del 2012, quando Paternò ebbe la meglio ai punti. Iuliano inizia bene nel primo round, cercando ed ottenendo un takedown in mezza guardia dal quale fa partire la sua offensiva in ground and pound. Paternò riesce però a recuperare la guardia, ribaltare la posizione ed attaccare in ground and pound fino al termine della ripresa, ottenendo prima la monta e poi la schiena di Iuliano. Nel secondo round Paternò difende il tentativo d’atterramento del suo avversario, trovatosi nella sua mezza guardia fa partire diversi colpi potenti che gli permettono di migliorare la sua posizione fino al momento in cui riesce a prendere la schiena di Iuliano. Da quella posizione Paternò ottiene quindi una Rear Naked Choke che gli consegna la vittoria del match. Stefano Paternò ha preso parte all’incontro nonostante una frattura al mignolo del piede, e nel corso della sfida si è confermato il miglior 17enne nel panorama delle MMA nostrane. Il suo record, 4 vittorie e 0 sconfitte, e la sua tecnica in continua evoluzione possono solo far ben sperare per il futuro di questo giovanissimo atleta.
BORSCI BATTE SEBANOWSKY AI PUNTI
Fotografie a cura di Giada Cerullo
Ennesima sfida dinamica quella tra Eugeniu Borsci ed Adrian Sebanowsky. Borsci si è aggiudicato entrambe le riprese controllando meglio il match a terra ed effettuando un notevole numero di atterramenti, tuttavia Sebanowsky non si è arreso alla superiorità del suo avversario nella lotta in piedi ed ha cercato alcuni tentativi di sottomissione ed ottenuto alcuni ribaltamenti a terra. Detto ciò, il controllo di Borsci è stato evidente nel corso dei 10 minuti del match e l’allievo di Davide Morini è più volte arrivato vicino a concludere il match prima del limite per sottomissione. Grazie a questo successo, Borsci porta ora il suo record a 6 vittorie e 3 sconfitte, confermandosi uno dei prospetti più interessanti nel panorama nazionale delle MMA.
PARI TRA SIGISMONDI E SZYMANSKY
Fotografie a cura di Giada Cerullo
Marco Sigismondi e Pawel Szymansky si erano già affrontati lo scorso luglio ad NGT 6, in quello che fu uno dei match più spettacolari della serata. L’incontro fu molto combattuto ma in quell’occasione ad avere la meglio fu Szymansky. Al Milano in the Cage 3, i due atleti hanno fatto ancora una volta vedere di essere bilanciati dal punto di vista tecnico. Prima ripresa a Sigismondi il quale è stato più efficace in piedi ed ha realizzato anche alcuni ribaltamenti di posizione a terra. La seconda è invece favorevole a Szymansky il quale è stato in grado di portare il match a terra controllando buona parte della ripresa. Un round a testa e risultato di pareggio ineccepibile.
MADAU SU SIRI PER SOTTOMISSIONE
Fotografie a cura di Giada Cerullo
Incontro veloce e dinamico quello di apertura della serata tra Elia Madau e Mattia Siri. Nel corso della prima ripresa Siri è più aggressivo in piedi fino a quando Madau non ottiene un takedown direttamente in side control. Siri si difende bene e riesce a ribaltare la posizione in più di una occasione, tuttavia è Madau a rendersi spesso più pericoloso con alcuni tentativi di sottomissione, sino ad ottenere un armbar interrotta dal suono della campana di fine round. La seconda ripresa si apre con Madau che colpisce il suo avversario con una precisa combinazione sinistro-diretto, Siri è in difficoltà e cerca il takedown. Schiena a terra, Madau cerca un triangolo con il quale riesce a sottomettere il suo avversario e chiudere la pratica.
In conclusione, il Milano in the Cage 3 si è confermato un ottimo evento ed ha, cosa difficilmente pensabile alla vigilia, addirittura superato il risultato del 2012. I complimenti vanno dunque agli organizzatori ed anche agli arbitri e la terna di giudici, i quali hanno a nostro avviso svolto un buonissimo lavoro e preso decisioni corrette nella stragrande maggioranza degli incontri visti in questa card.