Massimo Rizzoli è un atleta, e allenatore, che non ha bisogno di molte presentazioni. Il suo passato sportivo è stato sempre caratterizzato da una straordinaria voglia di competizione e di mettersi in gioco, a dispetto degli anni che passavano.
Massimo ci ha già rilasciato una sua visione dello sport e dei suoi proficui passati sportivi (non solo nelle MMA), nella nostra rubrica video di approfondimento MMA 1 on 1 (MMA 1on1: Massimo Rizzoli), ma ci è sembrato giusto tornare a fare qualche domanda a questo grande atleta in occasione di un suo post nel suo profilo Facebook, dove annunciava il suo ritiro.
Non sono molti gli atleti che superati i 40 anni hanno ancora voglia, o necessità, o ardore, di partecipare ad un competizione sportiva agonistica a contatto pieno, tra i professionisti, men che meno nelle MMA.
In attesa di approfondire, magari in video, con lui molti aspetti legati al suo futuro, vi lasciamo con la spiegazione che Massimo Rizzoli ci ha fornito sul suo ritiro.
Ciao Massimo, solo pochi giorni fa annunciavi, tramite il tuo profilo Facebook, il tuo ritiro definitivo dai combattimenti per “problemi” relativi al certificato medico.
Puoi spiegarci meglio questa situazione, tranquillizzando nel contempo tutti sul tuo stato di salute?
É molto semplice. Il regolamento sanitario nazionale degli sport a contatto pieno dice che a 40 anni si smette. Nella Boxe, ma anche nelle nostre specialità, si può prorogare a 45 combattendo una volta ogni sei mesi al massimo.
Ho chiamato il responsabile del centro medico sportivo di Prato, un medico che conosco da anni, e gli ho detto che dovevo rinnovare. Lui mi ha detto che la nostra tabella non glielo consentiva. Allora ho chiamato la federazione (FIKBMS) per avere un nullaosta, ma non è stato possibile. C’è un regolamento e va rispettato. Così sia.
Il mio stato di salute sembrerebbe Buono. Alterno un giorno sparring di dieci riprese da cinque minuti col kimono e un’ora di striking a seguire e un giorno 10 riprese da 5 minuti di NoGi (Grappling) e un’ora di striking con sparring. La mattina un po’ di pesi tre volte a settimana.
Non sono ancora morto per cui fino ad oggi sembra ok. Domani vedremo.
Professionalmente e agonisticamente sei legato alla FIKBMS. Con il vostro recente subentro a livello dirigenziale avete aperto la partecipazione dei vostri tesserati anche ad altre federazioni ed enti. C’è la possibilità di consultare altri medici sportivi al di fuori della federazione che possano certificarti la partecipazione anche per un solo evento alla volta?
I medici sportivi di cui parlavo non sono della FIKBMS. Sono medici di centri privati. Non ho idea se altre federazioni abbiano altre regole, ma ne dubito. Credo sia un problema di livello nazionale. Dovrei andare all’estero, tesserarmi lì e fare lì il certificato. In paesi dove fosse permesso. Al momento sinceramente sono abbastanza scoglionato…
Se la privazione del certificato ti tiene lontano dalle competizioni che comprendono attività di striking, potremo magari vederti più attivo in quelle che riguardando le discipline di grappling, come il Brazilian Jiu Jitsu GI e quello NO GI?
Adesso devo metabolizzare questa cosa. Lo so, doveva arrivare, l’età c’è…bla bla bla…per me che ci sono dentro è comunque accettare una fase importante, e non per scelta. Dopo proverò a fare attività da materassina. In questo momento non gli darei la giusta importanza e io sono uno che se non dà importanza perde sicuro. E perdere non mi piace. Ma quello sarà il mio futuro, credo, di combattimento. Con e senza kimono. Ma vorrei evitare i master…
E’ luogo comune pensare che un atleta ancora attivo nelle competizioni agonistiche non riesca a dedicarsi in maniera proficua all’attività di insegnante e che un buon insegnante quasi certamente sia lontano dalle competizioni agonistiche. Tu sei l’esempio che entrambe le realtà possono essere portate a termine in maniera completa e professionale.
La tua, almeno per il momento, impossibilità di competere agonisiticamente nelle MMA, secondo te, avrà ripercussioni in positivo o in negativo nella tua intensa attività di insegnante?
Io insegno da sempre, ero un ragazzino. Ho avuto grandi soddisfazioni come atleta e come insegnante. Quando mi allenavo pensavo a crescere io, quando allenavo i miei ragazzi pensavo solo a far crescere loro. Come faccio adesso e come farò finchè avrò passione per questo “lavoro”. Purtroppo molti insegnanti fanno confusione tra le due cose..
Adesso che non devo più combattere in gabbia, dedicherò il 100% delle energie a loro. Però non posso stare lontano dall’adrenalina. Ho già spolverato il brevetto di parapendio…
Alcune persone nascono con il sacro fuoco dell’arte che gli brucia dentro e Massimo Rizzoli sembra essere nato con quello dell’arte del combattimento. Cercheremo di tornare sull’esperienza passata di Massimo, e sul suo rinnovato impegno da allenatore, magari facendolo in video, così da approfondire alcuni concetti dell’ambiente italiano non sempre noti.
Nella speranza di vederlo comunque tornare a calcare il terreno della gabbia ancora per una volta, ci sembra doveroso, almeno in questa occasione, un profondo inchino marziale a Massimo Rizzoli, uno dei personaggi che ha contribuito alla storia marziale del nostro paese attraverso più discipline di contatto, con grandiose partecipazioni e vittorie anche nelle MMA.