Pochi giorni fa abbiamo avuto modo di intervistare una delle leggende delle MMA mondiali, colui che ha vissuto tutti i momenti più alti di questo sport dagli anni ’90 ad oggi, rimanendo sempre sulla cresta dell’onda e affrontando tutti i migliori al mondo.
Appassionati di MMA e di Brazilian Jiu Jitsu, solo per voi in esclusiva per MMA Mania.it e per l’Italia: Antonio Rodrigo “Minotauro” Nogueira…
Signor Nogueira, lei ha un forte background nel Brazilian Jiu Jitsu ed è stato tra i primi ad adattarlo perfettamente alle MMA. Secondo lei, ad oggi, il BJJ è ancora una disciplina prevalente nelle MMA o è solo una delle tante da allenare?
Dammi anche del tu per le prossime domande!
Io credo che il Jiu Jitsu sia ancora prevalente, ma ad oggi non si può fare affidamento solo su questo. La mancanza di atletismo è il vero problema. Il lottatore di Jiu Jitsu che possiede “solo” la tecnica, difficilmente prevarrà nel combattimento. La tecnica è fondamentale, ma si deve migliorare anche dal punto di vista fisico. Non è solo l’arte marziale a prevalere, ma anche la prestanza fisica. Chi non è preparato fisicamente non ha futuro in questo sport.
La pratica del Jiu Jitsu è certamente importante. Tutti gli atleti di oggi hanno un buon livello di Jiu Jitsu, anche se non tutti sono cinture nere, e allenano questa disciplina per anni.
Il vero segreto è nelle ripetizioni. E’ inutile conoscere una tecnica senza ripeterla e ripeterla ancora. Un triangolo, una finalizzazione, una transizione, un “raspaggio”, ha bisogno di essere allenato tutti i giorni. Non si tratta di conoscere il maggior numero di tecniche, ma di perfezionarne alcune e cercare di essere il migliore in quelle che si conoscono.
Si sono da poco festeggiati i 20 anni dell’UFC: cosa significa per te far parte di questa grande compagnia e come vedi il tuo futuro all’interno di essa?
L’UFC si sta espandendo incredibilmente. Ha portato le MMA ad essere il secondo sport più visto in Brasile, il terzo o quarto negli Stati Uniti ed il secondo in Giappone. Loro hanno investito molto nel marketing e da diversi anni a questa parte hanno tutti i migliori atleti del mondo. Far parte di questo gruppo selezionato di combattenti è per me molto importante e spero di rimanerci ancora molto.
Sei stato tra i primi ad allenare l’unico italiano in UFC, Alessio Sakara, come ricordi i suoi allenamenti con te e Rogerio (“Little Nog”)?
Li ricordo molto bene. Si è allenato con noi per molto tempo. Abbiamo praticato moltissimo Jiu Jitsu ed ha sempre primeggiato nel pugilato. Ha una velocità impressionante nelle mani e tutte le persone che conosco qui amano guardare i suoi combattimenti: quelli dove non indietreggia mai!
Sono stato a Roma con lui. E’ una città meravigliosa. Ero in Francia per capodanno e lui mi ha detto di venire a visitare Roma e ha detto che se Roma mi fosse piaciuta meno di Parigi mi avrebbe ripagato il viaggio. Sono andato ed è veramente molto più bella di Parigi!
Ora Alessio è in un momento delicato della sua carriera in UFC e il suo morale ha subito un forte scossone: vuoi lasciargli un messaggio?
La vita ha alti e bassi, ma tu sei un combattente vero Alessio. Uno che va sempre avanti. E bisogna sempre andare avanti.
Semmai avessi abbassato la testa, devi rialzarla subito. Devi pensare che hai molti fan dalla tua parte e, cosa più importante, hai il sostegno della tua famiglia e di tua madre, che ricordo sempre con molto affetto, tu lo sai.
Devi continuare ad andare avanti. Per lo sviluppo di uno sport in un paese, è molto importante avere un idolo locale per le persone e tu lo sei.
Sei indubbiamente una leggenda vivente di questo sport, avendo combattuto contro tutti i più forti, nei maggiori circuiti mondiali nel corso degli anni: qual’è il segreto per rimanere sempre motivati e ad alti livelli come hai fatto tu?
Avere sempre la voglia che ti scorre nelle vene. Non mi importa vincere o perdere. Non combatto per i punti. Io combatto per andare sempre avanti, proprio come Alessio Sakara.
Mi è capitato di non avere più tante motivazioni per combattere, ma poi ho guardato la mia squadra, i miei amici, i miei compagni di allenamento e ho capito che ho ancora da dare a questo sport.
Piccolo gioco: ti dirò otto nomi di importanti atleti che hai affrontato nel corso della carriera. Per ognuno dimmi un aggettivo negativo, anche spiritoso, che ti viene in mente ok?
Non aspettarti da me qualcosa di negativo sui lottatori, non potrò mai dire niente di negativo su nessuno.
Ok, allora dimmi quelli positivi che ti vengono in mente…
Dan Handerson: Determinato
Bob Sapp: Potente
Semmy Schilt: Tattico
Fedor Emilianenko: Unico
Mirco “Cro Cop” Filipovic: Intelligente
Josh Barnett: Simpatico
Randy Couture: Impassibile
Cain Velasquez: Martellante
Indipendentemente dagli obblighi contrattuali, ipotizzando che ti offrano la possibilità di combattere in un altro sport da combattimento, quali di questi accetteresti, e perché? Judo, Brazilian Jiu Jitsu, Lotta olimpica, Boxe, K-1
Boxe e Brazilian Jiu Jitsu, perché penso di essere più preparato in queste discipline. Per le altre penso proprio di aver bisogno di un allenamento più specifico, mi manca quel tipo di formazione.
Come detto, sei una delle massime autorità del Brazilian Jiu Jitsu nelle MMA: secondo te ha senso dare una cintura nera nel BJJ a chi non ha mai indossato il GI o partecipato ad una competizione di Jiu Jitsu?
Io penso che un lottatore non ha bisogno di partecipare ad una competizione ufficiale per guadagnarsi una cintura nera. Ho vissuto personalmente decine di storie di persone che hanno guadagnato le loro cinture o le loro qualifiche senza mai combattere, perché ad esempio hanno iniziato ad allenarsi in età avanzata. Ora hanno una vita più felice, sono dimagriti, più tranquilli e quasi senza stress. Questo è meglio di qualsiasi cintura nera.
Se dovessi mai partecipare ad una competizione di BJJ “Submission only”, preferiresti farla GI o NO GI? Quali nomi del BJJ puro, stimolerebbero di più il tuo agonismo nel calcare il tatami?
Mi piace il No Gi e mi piacerebbe affrontare Roger Gracie o “Jacarè” (Ronaldo Souza). Sono bravi ragazzi e ottimi lottatori anche nelle MMA. Anche atleti come “Toquinho” (Rousimar Palhares) o ragazzi emergenti come Marcus “Buchecha” Almeida, che è un giovane lottatore che sta vincendo tutto nel BJJ, o anche Andre Galvao. Questi sono quelli che mi stimolerebbero più di tutti.
Grazie mille del tempo che ci hai dedicato “Big Nog”. Ti porto i saluti ed i complimenti di tutta l’Italia del BJJ e delle MMA!
Grazie a tutti voi ragazzi. E’ stato un piacere essere intervistato da un importante sito italiano del settore. Alla prossima!