Ciao Andrea benvenuto su MMA Mania.it è un piacere averti sulle nostre pagine.
Anche se non ce ne sarebbe bisogno e visto che il nostro sito punta molto anche sui neofiti delle nostre discipline ti chiedo di presentarti.
Mi chiamo Andrea Baggio e, sostanzialmente, mi occupo di lotta dalle 8 del mattino fino alle 10 di sera per 6 giorni a settimana. Sono cintura nera di Jiu-Jitsu brasiliano e nera 3° dan di Judo.
Raccontaci un po’ qual’è stato il tuo percorso nelle arti marziali.
Ho iniziato a fare Judo nel 1983 al Dojo Nippon con il Maestro Aragozzini. A 15 anni ho iniziato a praticare con il Maestro Beppe Vismara con il quale ho raggiunto i risultati più importanti.
A settembre del 2001 ho conosciuto il Jiu-Jitsu brasiliano in occasione di un seminario tenuto, all’epoca, dal Maestro e amico Federico Tisi e da una cintura viola argentina, Gustavo Fernandez Triviño. Gustavo riuscì ad aprire un primo corso milanese di Jiu-Jitsu ma presto dovette tornare in Argentina. Ereditai il suo corso e purtroppo solo una piccola parte dei suoi allievi e iniziai ad insegnare. Con la cintura blu.
Qual è il tuo rapporto con le MMA?
Il momento della mia carriera professionale in cui mi sono avvicinato di più alle MMA è stato quando ho commentato per Sky la prima edizione dell’UFC in Italia.
Per un periodo ti sei allenato in Brasile, la patria del Vale-Tudo: sei in contatto con diverse persone che oltre al Jiu-Jitsu praticano MMA come Matteo Piran, non ti ha mai sfiorato l’idea di provare anche tu?
No. Non ho mai voluto. Mi piace troppo lottare col kimono. Il mio stile, molto fisico e aggressivo, ha bisogno delle prese e del kimono. I migliori risultati li ho avuti in competizioni di Judo e di Jiu-Jitsu. Non ho mai abbandonato la pratica del kimono nemmeno in occasione delle poche gare no-gi fatte.
Nelle tue lezioni spesso citi come esempio atleti che combattono nelle MMA, pensi che si veda del buon Jiu-Jitsu?
Assolutamente si. Credo che ci siano ottimi esponenti del Jiu-Jitsu nelle MMA.
Ti faccio qualche nome e tu dai un voto al loro Jiu-Jitsu..
Shinya Aoki
8, un ottimo Jiu-Jitsu che però dipende troppo da variabili che non sono il Jiu-Jitsu stesso. Insomma, un ottimo Jiu-Jitsu dovuto ad un’ottima mobilità articolare.
Demian Maia
10, penso che al giorno d’oggi sia il miglior rappresentante dell’arte suave che abbiamo nelle MMA dopo mostri sacri come Rickson o Royce. Ha un Jiu-Jitsu basico al servizio delle MMA, delle tecniche che di norma una cintura bianca sa fare, lui riesce a renderle efficaci in un contesto di MMA ad altissimo livello come è l’UFC.
Nate Diaz
Non lo conosco molto bene, non ho mai prestato troppa attenzione al suo Jiu-Jitsu, quindi mi astengo.
Brock Lesnar
Il suo voto nel Jiu-Jitsu brasiliano è 5 perchè per meritarsi un voto vero dovrebbe allenarsi con il kimono, ma è un’atleta di uno spessore talmente alto che credo gli basterebbero 10 lezioni di Jiu-Jitsu per metterlo al servizio della sua strategia.
Anderson Silva
Sebbene il suo Jiu-Jitsu non venga fuori nei suoi incontri di MMA, nei quali domina la parte della sua muay thai, ha un Jiu-Jitsu ottimo soprattutto nel controllo della guardia. Direi un 7/8 solo perché non abbiamo modo di vederlo applicato alla sua strategia.
BJ Penn
10, anzi 10-, perché anche lui deve dire grazie ad una mobilità articolare fuori dal comune e ad un talento che solo Dio ti può dare.
Qualcuno che non ho citato?
Shaolin, 9, ha un Jiu-Jitsu di livello veramente superiore.
Ti faccio fare due nomi, un fighter di MMA estraneo al Jiu-Jitsu brasiliano che vorresti vedere con il kimono e un lottatore di Jiu-Jitsu che vorresti vedere nella gabbia.
Braulio Estima, una guardia paurosa messa al servizio delle MMA, Tarsis Humpreys o Cyborg Abreu, animali di 90/100 kg che si misurano in condizioni diverse dalle loro abituali, ma dovrò aspettare ancora poco perché due di loro si stanno già preparando per il debutto, poi mi piacerebbe rivedere Saulo Ribeiro la cui carriera nelle MMA è sempre stata un po’ incerta.
Invece mi piacerebbe rivedere col kimono Babalu Sobral, quando ho vinto l’europeo nelle cinture marroni gareggiava anche lui, era ad una delle sue prime gare di Jiu-Jitsu. Sarei curioso di vedere Anderson Silva misurarsi con il kimono e mi piacerebbe tanto vedere Dan Henderson, che è il mio lottatore di MMA preferito, in una competizione che è ben distante dai suoi canoni.
Il miglior fighter Pound for Pound?
Anderson Silva sicuramente.
Un dream match che ti piacerebbe vedere?
Mi piacerebbe vedere gente della vecchia scuola.. Johil Oliveira, Pelè Landi, Igor Vovchanchyn, tutti atleti di scuola Pride quando ancora era una fucina di assassini, contro campioni di oggi, tipo Demian Maia contro il Vovchanchyn dell’epoca in cui andava abbattuto solo a colpi di kalashnikov, Kron a 80kg contro Pelè Landi, in sostanza assassini della prima generazione contro atleti molto tecnici di oggi.
Tu hai avuto anche un’esperienza televisiva, commentando l’UFC per una stagione, vuoi parlarcene?
Sicuramente un’esperienza molto bella che qualsiasi esperto di sport vorrebbe fare per un’emittente così importante. E’ bello rivelare a chi non sa’ cosa vuol dire fare il commentatore tutti quelli che sono i retroscena del commento dell’UFC. Per esempio, tutti pensano che commentare voglia dire stare su una poltrona comoda vedendo gli incontri su una televisione a 22 pollici avendo tutto il tempo per correggere eventuali errori e invece gli eventi erano in diretta. Ricordo che ho commentato UFC 80 da solo, con la febbre, vedendo il match chiuso in una stanza insonorizzata, in cuffia hai la regia che ti da’ tutte le indicazioni, sul tono di voce, sui tempi da rispettare, il tutto guardando su una tv da 7/8 pollici su cui oltre all’immagine hai anche tutta una serie di numeri che servono per comunicare con la regia. Hai poi due canali audio da seguire, quello dell’ottagono, con lottatori, angoli, arbitro e quello dei due commentatori in inglese, il tutto con un orecchio solo perché con l’altro devi seguire la tua regia. Uno dei motivi per cui all’epoca fui scelto è perché conosco sia l’inglese che il portoghese, le lingue più parlate nel circuito dell’UFC.
Il commento di solito si fa’ in due, uno che fa’ il play-by-play, cioè il giornalista della situazione che racconta quello che succede e uno che fa’ il commento tecnico, cioè quello che facevo io, raccontando tutti i retroscena dei lottatori, la loro storia , le statistiche.
Perchè negli altri paesi europei gli sport da combattimento hanno successo mediatico mentre quì da noi faticano a trovare spazio, è solo perchè vengono poco pubblicizzati o è una questione di mentalità?
E’ il classico problema del cane che si morde la coda. L’UFC a mio avviso è stata bistrattata da Sky, non è stato mandato un promo, pur avendo a disposizione tutto il materiale pubblicitario fornito dall’UFC, che ha un lavoro di post-produzione pazzesco. Il programma aveva anche un discreto seguito, ma come sempre in Italia sono altri sport a farla da padrone, il calcio ad esempio, e sono quelli che tengono in piedi tutte le emittenti che parlano di sport.
Ci sarebbe voluto il coraggio di investire per 2/3 anni su questa nuova tendenza perché le MMA da un punto di vista mediatico hanno un potenziale molto alto.
Tu sei anche maestro della FIGR. Parliamo un po’ di Grappling: come mai seconde te questa disciplina sta avendo un così rapido sviluppo tanto che già si parla di olimpiadi?
Partiamo dal presupposto che sono stato inserito nella lista dei maestri di Grappling senza richiederlo e non avendo mai fatto un campionato in questa federazione. Oggettivamente non conosco la regole del Grappling, se mi si chiede il perché vogliono portarlo alle Olimpiadi posso supporre che il motivo sia che gli sport di lotta classici, libera e greco-romana, non abbiano più il seguito di una volta o forse perché avendo le sottomissioni è più spettacolare.
Obbiettivamente credo che sia difficile per il Grappling arrivare alle olimpiadi, però con i giusti appoggi politico-economici c’è arrivato anche un sport come il Badmington, quindi perché no.
Ora anche la Fila-Grappling propone una sua versione delle MMA con il Combat-Grappling, pensi che si stia inflazionando troppo questo sport cercando di svenderlo come uno sport per tutti?
Le MMA non sono uno sport per tutti. Questo è il mio pensiero. Il giorno in cui vedrò nell’elenco dei corsi di una palestra anche quello di MMA mi si accapponerà la pelle, questo perché le MMA sono l’unione di più sport. Per redigere un allenamento di MMA ci vogliono più istruttori. La prova è GSP (Georges St. Pierre) che fino all’altro giorno, prima di incontrare Greg Jackson, si allenava nella lotta da una parte, nel pugilato dall’altra, nel Jiu-Jitsu dall’altra ancora, poi ha trovato quel sant’uomo di Greg Jackson nella cui accademia si allenano tanti grandi campioni e dove l’insegnamento non è solo verticale cioè dal maestro all’allievo ma anche orizzontale, cioè tra i vari allievi.
La preparazione ad un match di MMA è molto lunga e ricopre diversi aspetti tecnici, vendendola in una maniera diversa si rischia di farlo diventare la fit-boxe dei giorni nostri.
Grazie mille per la tua disponibilità Andrea. E’ stato un piacere poterti fare qualche domanda. In bocca al lupo per tutto.
Crepi. Grazie a voi. E’ stato un piacere anche per me poter avere un mio spazio su un sito come il vostro.