Molti pensando a Georges St. Pierre immaginano di aver a che fare con l’uomo più felice di questa terra: bello, educato, ben vestito, atleticamente ineccepibile e campione incontrastato della sua categoria.
Anche GSP ha però avuto i suoi problemi nel corso dell’adolescenza e ha voluto condividerli con i suoi fan:
“Ho avuto un’infanzia difficile con molti problemi” ha dichiarato St. Pierre. “Sono cresciuto senza avere molti amici. Vengo da una piccola città. Ero una persona intellettuale e i pochi amici che avevo non erano popolari tra i ragazzi, proprio perchè intellettuali anch’essi. Non erano i giocatori di Hockey che tutti avremmo voluto essere.”
“Ho avuto problemi di acne, non mi sapevo vestire bene e non ero particolarmente apprezzato dalle ragazze. Semplicemente non ero un ragazzo popolare.”
Georges ha poi ricordato quando a 10 anni, appena arrivato nella nuova scuola, era vittima di bullismo da parte dei ragazzini più grandi di lui.
“Era un ambiente davvero ostile. Non andavi a scuola per imparare, andavi a scuola per sopravvivere. Eri veramente spaventato. Odiavo la scuola perchè sapevo che, dopo le lezioni, sarei stato picchiato. Non pensavo a quello di cui l’insegnante parlava, pensavo a correre via dopo il suono della campanella. Dovevo prendere in fretta i miei libri, uscire da scuola e correre sul pullman prima che gli altri fossero in grado di prendermi.”
Molte volte St. Pierre è stato picchiato dai compagni di scuola più grandi di lui.
Decise così di studiare le arti marziali e crescendo le cose cambiarono.
“Diventai sufficientemente forte da sapermi difendere. Dai 14/15 anni nessuno fu più in grado di toccarmi.”
“Le cose cambiano. Quando sei giovane pensi che tutto rimarrà lo stesso, ma non è così. Tutto cambia. Devi semplicemente tener duro e continuare ad andare avanti.”
Sorridendo Georges ha poi ricordato una cosa..
“C’era una ragazza nella mia scuola, non dirò il suo nome, ma era la più carina e popolare. Tutti la trattavano come una reginetta… l’ho rivista recentemente ed è diventata grassa e brutta.”
Tornando al bullismo..
“Non voglio solo aiutare i ragazzi vittime di bullismo. Voglio far capire ai bulli che ciò che fanno non è una cosa buona.”
“Non ho mai avuto la possibilità di vendicarmi su coloro che hanno reso la mia infanzia difficile e non sento il bisogno di farlo ora. Non sono arrabbiato con loro. Li ho perdonati.”
St. Pierre è riuscito così a passare dal ragazzino poco popolare, non apprezzato dalle donne e vittima di bullismo al campione che tutti noi oggi conosciamo.
Un campione che questo sabato combatterà contro Jake Shields davanti a 55.000 connazionali e che non pensa minimamente a lasciarsi scappare la cintura dei pesi Welter UFC!