Nonostante sia un record-man per la UFC, Donald Cerrone è scontento, in particolare riguardo la sua paga
A Donald Cerrone non interessa il dove, il quando e neppure il chi, gli basta solo combattere ed essere ripagato per i suoi sforzi, ancora meglio se con un assegno a 5 zeri e, magari, con un bonus per la sua prestazione. Non gli interessa nemmeno essere il lottatore ad aver ricevuto il maggior numero (17) dei tanti desiderati bonus da 50.000 dollari.
Tuttavia, con l’arrivo della Reebok, le paghe degli atleti sono state modificate, spesso in difetto piuttosto che in eccesso. ‘Cowboy’ ha parlato a riguardo durante la conferenza stampa post-incontro, fresco della sua dominante vittoria su Patrick Coté:
(I bonus) sono sempre belli, ma in base alla mia paga per la UFC non valgo un ca**o. Vedremo. Parlerò con Dana (White) di questa situazione e ne usciremo.
‘Cowboy’, sabato notte, ha lottato per la seconda volta nella sua carriera nella categoria dei pesi welter ed ambo le volte ha impressionato sia i fan sia i dirigenti: a UFC Fight Night 83, evento tenutosi lo scorso febbraio, ha sottomesso Alex Oliveira nel primo round, mentre questa volta è riuscito a fermare via colpi un avversario tosto come il canadese Coté. Nonostante queste ottime prestazioni, Donald Cerrone, fedele al suo animo da guerriero, non ha garantito la sua permanenza nella divisione del campione Robbie Lawler: lotterà nella classe di peso che gli garantirà di tornare il più velocemente possibile nell’Ottagono.
Non so se pesi leggeri o welter. La strada che mi permetterà di lottare di nuovo il più presto possibile è quella giusta. Oggi mi sono sentito bene. Probabilmente pesavo 79/80 kg arrivando a questo incontro (il limite prestabilito è di 77 NdR).
Un possibile prossimo avversario?
Diaz or Khabib nei leggeri o nei welter, non mi importa.
In classico stile ‘Cowboy’.