Conor McGregor è davvero forte quanto sembra oppure il suo personaggio e un attento matchmaking stanno influenzando i giudizi delle persone? Proviamo ad analizzare un po’ la situazione
Conor McGregor è riuscito a spaccare il mondo della MMA in due: da una parte chi lo giudica come il messia, l’uomo che ha conquistato in praticamente tre anni la UFC e che la porterà a livelli che sembravano impensabili, dall’altra chi pensa sia solo un ottimo businessman, ma un atleta sopravvalutato.
Dopo la conquista della seconda cintura contro Eddie Alvarez i primi sono nettamente in maggioranza.
Eppure io ancora qualche dubbio ce l’ho.
Premetto che voglio fare l’avvocato del diavolo e cercare ogni possibile motivazione per metterne in discussione la grandezza.
Partiamo dalle due cinture. “Mystic Mac” ha conquistato la prima, lo scorso dicembre, in 13 secondi contro Josè Aldo e la seconda contro Eddie Alvarez, nel secondo round, a UFC 205.
Per quanto riguarda la prima, quella dei pesi piuma, la strada è stata difficile, ma non impossibile. L’irlandese per conquistare la title shot ha battuto Marcus Brimage all’esordio in UFC, uno sconosciuto. Poi ha vinto una decision contro Max Holloway (che allora aveva solo 21 anni), che da allora è migliorato drasticamente e cavalca una striscia di 9 vittorie consecutive, cioè ha vinto dal loro ultimo incontro più match dello stesso Conor McGregor. Poi ha sconfitto Diego Brandao, altro avversario fuori dai rankings. Quindi è stata la volta di Dustin Poirier, il giovane della Louisiana è si un buon fighter, ma contro avversari di alto livello non è mai riuscito ad esprimersi al meglio, come evidenziano le sconfitte contro l’irlandese, ma anche contro Cub Swanson e Michael Johnson.
Successivamente “The Notorious” riesce a sconfiggere Dennis Siver, temibile kickboxer tedesco, veterano in UFC, ma sicuramente non un top contender.
Sapete quanti di questi sono nella top 15 nei rankings della UFC nella featherweight division? Solo uno, Max Holloway.
Dopo questa vittoria viene data a McGregor la title shot contro Aldo, ma a causa dell’infortunio del brasiliano il match diventa per il titolo ad interim contro il wrestler americano Chad Mendes. Lui si un top contender e anche stilisticamente ostico per l’irlandese. Nel primo round Mendes sembra poter avere la meglio, ma nel secondo è l’irlandese a festeggiare la vittoria. Su questo match però rimarrà sempre lo spettro del training camp affrettato per Mendes, dato che l’americano ebbe solo pochi giorni per prepararsi all’incontro.
A dicembre 2015 quindi il big match contro Aldo, Conor McGregor domina il brasiliano nel trash talk prima dell’evento e il match dura 13 secondi, al primo “counter” l’irlandese stende il campione. Onore a “Mystic Mac”, ma chi ci dice che la vittoria non sia stata frutto del colpo della domenica? Non abbiamo infatti avuto il tempo di vedere il vero match, lo scontro fra stili, i calci di Aldo, lo striking di McGregor, la sfida tattica. Niente di tutto questo.
Il rematch parrebbe quasi dovuto, Aldo ha dominato la divisione fin dalla sua creazione, ma McGregor ha altri piani. Vuole sfidare Dos Anjos per il titolo dei lightweight. Come sappiamo questo match non avverrà. L’irlandesa sfiderà invece, nei welter, Nate Diaz che accetta la sfida mentre si trova in vacanza in Messico, a pochi giorni dall’incontro.
Nate Diaz, un lightweight, sconfigge McGregor nell’octagon e probabilmente anche nel trash talk che precede la sfida. Ricordiamo che Nate Diaz non è mai stato un vero contender a 155lb e sicuramente non a 170lb. McGregor non ci sta e vuole il rematch. Nate Diaz glielo concede (per 2 milioni di dollari). Qui McGregor si rifà, anche se, a essere pignoli, essere sottomessi nel secondo round e vincere con una “majority decision”, non è proprio la stessa cosa.
Alcuni infatti , tra cui il miglior lottatore pound-for-pound della UFC Demetrious Johnson, pensano Diaz abbia vinto anche il rematch.
E questo ci porta al recente match con Eddie Alvarez e le due cinture.
Due cinture, nessuna difesa del titolo. Questa sarebbe potuta essere la presentazione del match. McGregor non ha mai difeso la sua, e Eddie Alvarez è fresco vincitore di quella dei pesi leggeri.
Vorrei affrontare brevemente un discorso. Pensiate sia più semplice conquistare una cintura o difenderla per anni contro tutti i contenders che si presentano di volta in volta? Vi ricordate di Matt Serra e del suo icredibile upset ai danni di GSP? Pensate davvero che Michael Bisping sia più forte dei vari Rockhold, Weidmann, Mousasi, Jaacare e Romero? Pensate davvero che basti avere la cintura per essere campione? Io credo di no. Io credo che mantenerla sia molto più difficile che conquistarla. E soprattutto che sia molto più difficile battere tutti i contenders, con le differenti insidie che presentano, che scegliere contro chi combattere di volta in volta.
McGregor è sicuramente un lottatore formidabile, dotato di uno striking unico, il miglior counter sinistro che io ricordi e uno showman di prima categoria, ma non credo sia ancora un campione.
Spero che vinca contro Khabib, batta Tony Ferguson, domini i rematch con Aldo e Holloway. Solo allora avremo il campione, “undisputed”, di due divisioni. Fino a quel giorno io vedrò sempre e solo un irlandese arricchito e viziato dalla UFC con due cinture luccicanti.