Nel suo ultimo incontro Amanda Nunes ha conquistato la cintura più importante al mondo per le WMMA nella categoria delle 135 libbre, detronizzando Miesha Tate
Amanda “The Lioness” Nunes (13-4) è sul tetto del mondo. Battendo a UFC 200 Miesha Tate, con la sua tecnica preferita ovvero la Rear-Naked Choke (ma sarebbe più consono chiamarla Mata Leao in questo caso), al primo round.
Amanda Lourenço Nunes nasce a Salvador de Bahia nel 1988, inizia a praticare il Karate a soli 4 anni, poi passerà alla Boxe a 16 ma, grazie a sua sorella, da buona brasiliana s’innamora del BJJ. Alta 1.73 m, possiede un allungo di 175 cm. Il suo primo match (disputato nella sua città natale) risale al 2008, a soli 20 anni, match in cui Amanda viene sottomessa al primo round da Ana Maria. Dopo quell’incontro andato malissimo colleziona ben 6 vittorie di fila (una delle quali ai danni di Vanessa Porto, attuale contendente al titolo flyweight di Invicta FC), guadagnandosi la chiamata dalla prestigiosa (ma ormai defunta) Strikeforce. Chiuderà la sua avventura nella promotion di Scott Coker con una vittoria ed una sconfitta, svilupperà lo stesso score con Invicta FC, prima di passare all’UFC, dove entrerà a far parte del roster della nuova (e prima) categoria femminile istituita dalla promotion di Dana White ed in cui esordirà vincendo contro la tedesca Sheila Gaff nel 2013.
Nell’Ultimate Fighting Championship la Nunes si consacra definitivamente. Tranne il match perso contro Cat Zingano in cui aveva però “rischiato” di vincere, trionfa in tutti gli incontri (6), portando il suo score ad un importante 6-1 e arrivando così a conquistare la cintura dei pesi gallo femminili – 61 kg! Si allena all’American Top Team assieme alla sua compagna Nina Ansaroff (pesi paglia UFC) ed è la prima fighter dichiaratamente omosessuale a vestire una cintura marchiata Ultimate Fighting Championship.
Adesso cosa le aspetta? Contro chi sarà la sua prima difesa titolata? Ovviamente il nome di Ronda Rousey è già sulla bocca di tutti. L’ex campionessa pur essendo incompleta aveva messo in riga tutte o quasi le contendenti al titolo, difendendo per ben sei volte la sua corona. Quindi la divisione delle 135 libbre non era poi così scarsa e poco competitiva, visto che dalla caduta di Ronda, nessuna ha mai difeso il titolo con successo.
La prestazione bioluminescente fornita da Amanda Nunes a UFC 200, potrebbe lasciar presagire ad un regno piuttosto lungo, non tralasciando il fatto che la Rousey è in convalescenza e potrebbe ritornare a fine 2016 o addirittura ad inizio 2017.
Potrebbe prendere così quota la candidatura di un’altra lottatrice “on fire”: Julianna Pena (8-2), classe ’89, “The Venezuelan Vixen” sabato 9 luglio ha dominato Cat Zingano vincendo per decisione unanime. Non è da trascurare neanche il nome di Valentina Shevchenko (13-2), dopo l’importante vittoria su Holly Holm. Sarebbe un rematch tra le due fighters, il primo vinto dalla brasiliana per decisione unanime, le ha permesso di andare verso il titolo. Una rivincita quasi immediata tra la campionessa e “Bullet” sarebbe un’opzione difficile ma non impossibile, visti i tempi che corrono.
Non sappiamo cosa decideranno Dana White, Joe Silva ed i nuovi proprietari della UFC, ma possiamo affermare che la divisione femminile dei pesi gallo, sta diventando una delle più imprevedibili ed interessanti di tutta l’Ultimate Fighting Championship.